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Vorrei fare l'interprete, ma...
Thread poster: Amarena92 (X)
Timote Suladze
Timote Suladze  Identity Verified
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Infatti hai ragione dicendo di due pianeti diversi May 27, 2012

Ciao, María.

Comincio dalle tue parole
María José Iglesias wrote:
Mi è sembrato di abitare per un attimo due pianeti completamente diversi

Ti dico subito: è così. Hai assolutamente ragione. Infatti avrei potuto finire il discorso qui, ma ti faccio sentire di abitare per un attimo ancora due pianeti completamente diversi.

Allora...

María José Iglesias wrote:
sei venuto in Italia per 6 mesi

Faccio una piccola correzione: sono venuto in Italia per 3 mesi, non per 6. Ma come ho già detto in quel momento stavo già studianso italiano da alcuni anni. Continuo a studiarla sin da allora fino ad oggi, perché qualsiasi lingua straniera si impara per tutta la vita. Sei d'accordo? Credo di sì. Puoi lavorare da traduttore, da interprete, anche simultaneo, ma ogni volta scoprirai qualcosa di nuovo in una lingua con la quale lavori.

María José Iglesias wrote:
Il tuo post mi ha lasciato un po’ perplessa perché sembra che tu abbia fatto una sorta di scelta di ripiego per un motivo esclusivamente economico.
L’impressione che mi ha fatto il tuo post è di uno che si è dato molto da fare ma anche di uno che si improvvisa qualsiasi cosa pur di guadagnarsi da vivere.

E' una cosa difficile da spiegare ad una persona europea che non è mai stata in Russia o nei Paesi post sovietici. Ci provo e chiedo scusa in anticipo se non sarò chiaro.
Soprattutto ti dico che mi piace quel lavoro che sto facendo adesso. Però. Se io avessi avuto la possibilità di tornare indietro alle miei 17 anni e se avvessi avuto le condizioni economiche, secondo te cosa avrei scelto? Penso che tu abbia sbagliano! Avrei scelto la musica! Anche adesso la musica non mi lascia in pace ed ogni tanto chiudo gli occhi e mi vedo davanti ad un'orchestra che sotto le mie mani suona Beethoven, Bach o Rachmaninoff.
Ma queste cose son già passate e non devo rimpiangere, devo andar avanti.
Per quanto riguarda motivo economico, nei Paesi ex-URSS è la cosa n. 1 che determina la scelta di una professione o un'occupazione. In altre parole se a qualcuno piaciono due mistieri, con uno si può guadagnar bene, con un altro no, ognuno seglierà quello primo. Oppure se a qualcuno piace un mistiere con il quale non si può guadagnar bene e, contestualmente c'è una possibilità di occuparsi di un altro mistiere che piace di meno o che non piace affatto, ti dico che quanto meno 75-80% delle persone sceglieranno un mistiere con il quale si guadagna.
Io sono fortunato di aver la possibilità di sciegliere tra due mistieri che mi piaciono. Quindi ho scelto il lavoro da traduttore e interprete perché praticamente sono cresciuto con la lingua italiana, ascoltando le vostre canzoni da quando avevo 3 anni e poi imparando le opere italiane nella scuola e nel collegio musicale.
María José Iglesias wrote:
Dal tuo profilo apprendo che lavori in:
Architettura, Vino/Enologia/Viticoltura,Viaggi e Turismo, Legale, Tasse e Dogane, Navi, Navigazione a vela, Marittimo, Altro, Gestione aziendale, Assicurazioni/Governo/Politica, Finanza (generale), Istruzione/Pedagogia, Economia, Cucina/Arte culinaria, Industria edilizia/Ingegneria civile, Arte, Arti applicate, Pittura, Certificati, Diplomi, Licenze, CV
.
Hai detto anche qui che oltre a questi ti stai anche buttando nella traduzione tecnica e che hai accumulato esperienza in altri campi come il business, quello delle fabbriche, delle fiere e persino della “religione cristiana”. Traduci anche teologia?

Esatto. Da quello che ho elencato nel mio profilo con alcuni argomenti lavoro quasi ogni giorno (contratti, statuti, visure), con gli altri di raro, ma lavoro (vino, cucina), con gli altri ancora ho lavorato una volta sola (navi ecc.).
Per quanto riguarda religione cristiana ho certa esperienza anche in questo settore. Oltre che ho lavorato in qualità di novizio presso la segreteria del Superiore di un monastero molto importante, un anno fa, ad esempio, sono andato a Ulan-Ude (credo che tu sappia dove si trova) con l'abasciatore dell'Ordine di Malta in Russia (ex-ambascatore italiano in Russia) che ha donato le reliquie dalla Chiesa Cattolica alla Chiesa Ortodossa. L'attestato di riconoscenza firmato dal sig. Ambasciatore lo metterò sul mio profilo appena lo tradurrò in italiano. Non so perché ma l'ha sctitto in russo.

María José Iglesias wrote:
Un’altra cosa che ha richiamato fortemente la mia attenzione è il fatto che, disposto a fare tutto e di più, lavori anche verso l’italiano, come traduttore e anche come interprete, nonostante il tuo livello scritto di questa lingua sia, a mio modesto parere, ancora un po’ lontano dal livello richiesto nel mercato delle traduzioni professionali.

Hai ragione, come traduttore lavoro anche verso l'italiano. Il tuo parere è così perché adesso sto scrivendo nel genere narrativo, in quel unico genere nel quale non lavoro come tratuttore. Un'altra cosa molto importante: quando faccio le traduzioni verso l'italiano, di regola mi avvalgo ad un revisore di madrelingua italiana. Potrai vedere e valutare alcuni esempi del mio profilo.

María José Iglesias wrote:
Ti faccio una domanda: hai scelto questa professione per soli motivi economici? Come hai pensato di formarti come traduttore e come interprete?

Penso che io abbia già risposto sopra a queste tue domande.
María José Iglesias wrote:
Un periodo semestrale all’estero e una laurea in giurisprudenza non mi sembra sufficiente per consentire a chiunque di lavorare (bene) in tutti gli ambiti specialistici. Non ti fa paura questo?

Assolutamente no. Come ho già detto il periodo era trimestrale, non semestrale, ma questo lasciamo stare. Mi permetto di modificare la tua sentenza così: "Un periodo trimestale all’estero, una laurea in giurisprudenza e una pratica quotidiana nella lingua italiana ed un'esperienda di quasi 10 anni mi sembra sufficiente per consentire a me stesso di lavorare (bene) in quegli ambiti specialistici in cui lavoro". Grosso modo è così.

María José Iglesias wrote:
Mi stupisce che pur non avendo approfondito le lingue di lavoro in modo serio tu ti sia conquistato un posto nel mercato delle traduzioni professionali e dell’interpretariato.

Non ti dico niente. Potrei darti soltanto i contatti di alcuni miei clienti così sentirai come loro valutano la collaborazione con me. Anzi! Fra poco vedrai tutto nel mio profilo e nel mio sito professionale. Entrambi i due adesso sono sotto costruzione.

Spero di aver risposto alle tue domande. Se qualcosa è rimasto incomrensibile chiedimi pure. Sono sempre alla tua (e degli altri partecipanti del discorso) disposizione.


 
Timote Suladze
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Indovino perché May 28, 2012

Simona R wrote:

María José Iglesias wrote:

Ho fatto molta fatica a leggere il tuo post, può darsi che sia un limite mio.



[Modificato alle 2012-05-27 09:37 GMT]


No María José,

non è un limite solo tuo: anch'io ho fatto un po' fatica a seguire quanto scritto dal collega.



Ciao, Simona!
Posso dirti una cosa sola: mi spiace, se è così, ma è così.
Penso che questa vostra fatica sia causata sempre dalla diversa mentalità e dalle diverse condizioni economiche, forse anche politiche.
Anche per noi capire alcune cose le quali esistono nel mondo assolutamente diverso dal nostro — e vera e propria fatica. Le altre cose non si capiscono affatto.


 
Daniela Zambrini
Daniela Zambrini  Identity Verified
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restare on topic May 28, 2012

Vi invito a rimanere in tema rispetto al titolo del thread.
http://www.proz.com/siterules/forum/4#4
Grazie della collaborazione


 
Domenico Trimboli
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Esperienza diretta Jun 2, 2012

Ciao Maria Chiara/Amarena,

Io sono studente al terzo anno presso una facoltà di interpretariato & Traduzione (Luspio, Roma) che almeno teoricamente dovrebbe essere di alto livello, subito dopo Trieste e Forlì. Se poi sia veramente cosi, non saprei dirtelo con certezza.
Capisco i tuoi dubbi, li ho avuti anche io quando mi sono iscritto qui. Anche io, come te, non avrei avuto i mezzi per trasferirmi a Trieste o Forlì, quindi sono rimasto più vicino a casa, ma comunque in una
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Ciao Maria Chiara/Amarena,

Io sono studente al terzo anno presso una facoltà di interpretariato & Traduzione (Luspio, Roma) che almeno teoricamente dovrebbe essere di alto livello, subito dopo Trieste e Forlì. Se poi sia veramente cosi, non saprei dirtelo con certezza.
Capisco i tuoi dubbi, li ho avuti anche io quando mi sono iscritto qui. Anche io, come te, non avrei avuto i mezzi per trasferirmi a Trieste o Forlì, quindi sono rimasto più vicino a casa, ma comunque in una facoltà I&T.
Credo che la cosa cambi radicalmente a seconda che il tuo obiettivo sia la traduzione o l'interpretariato.

Se è la prima, allora non mi preoccuperei troppo. Credo che tu possa comunque sopperire alla mancanza di corsi specifici nella tua università con tanta pratica e magari la lettura di qualche libro sulla traduzione.

Per quanto riguarda l'interpretariato, il discorso cambia... nella mia università noi fin dal primo anno abbiamo fatto cose abbastanza diverse da quelle che vengono fatte in un'università più "classica".

Entro nello specifico... Primo anno facevamo traduzione "a vista" sia verso l'italiano che verso l'inglese. Traduzione a vista vuol dire avere un testo davanti (4-5 righe, argomenti generali senza terminologia particolarmente difficile), 30 secondi per leggerlo e poi tradurlo, a voce naturalmente, nell'altra lingua. Diciamo che si puntava molto sul "girare" parole di cui non si conosceva l'equivalente nell'altra lingua.

Secondo anno la stessa cosa, alzando però il livello di difficoltà dei testi e la lunghezza e struttura delle frasi; può sembrare strano, ma è la seconda cosa che complica di più la vita. qui ci si concentrava molto sul "girare" (lo tengo tra virgolette) intere frasi e strutture.

In terzo e ultimo anno le cose sono cambiate parecchio. Dall'inglese all'italiano facciamo una sorta di mini-consecutiva, testi di circa 250 parole su argomenti vari ma non troppo elementari (discriminazione della donna, rifugiati, conflitti, politiche economiche...). Dall'italiano all'inglese non ci sono più i 30 secondi iniziali per leggere, e il livello di difficoltà è veramente alto. inoltre, si presume che si conoscano molti dei termini, anche i più "complicati".
Ecco, io non credo che questa parte possa essere studiata in maniera autonoma. Ovviamente ci sono qui tantissimi professionisti che lo sapranno meglio di entrambi, però almeno sai cosa si fa "veramente" in questo tipo di atenei. Quando mi sono iscritto io non lo sapevo!

Sono stato un po' prolisso perché credo che queste informazioni possano interessarti nel dettaglio, cosi puoi decidere meglio.

Detto ciò, la scelta è solo tua, ma io personalmente non butterei un anno di esami nel secchio, e inoltre capisco che le varie situazioni economiche di ognuno possano avere un certo peso (eccome!!!).

Io sono entrato in primo anno sicuro di voler fare l'interprete, lingue inglese e arabo.
A 5 esami dalla fine, credo che presa la laurea lascerò stare l'arabo e mi darò alla traduzione di videogiochi. Pensa te!

Ultima cosa, per quanto riguarda la tua osservazione sul "mettersi in proprio" e iniziare a trovare lavoretti.
Io ho fatto il cameriere durante il primo e il secondo anno. Quest'anno sono riuscito a iniziare con delle traduzioni, e negli ultimi sei mesi sono andato abbastanza bene. Prendo 5 centesimi di dollaro a parola e arrivo a circa 700€ al mese, che per essere un'occupazione secondaria mi sembra più che ottimo.
Ti consiglio il libro "How to succeed as a freelance translator" di Corinne McKay, che ho letto poco tempo fa, è veramente ben fatto e molto utile per chi, come me ma anche te, è solo all'inizio.

Spero somehow di averti aiutato, se hai altre domande chiedi pure!
Buon weekend,

Domenico
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miriam86
miriam86
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una domanda Aug 3, 2014

Buongiorno a tutti,

è la prima volta che scrivo su Proz e non so bene se ho indovinato il forum giusto.
Ho due domande da fare che mi premono da un po' di tempo e non so a chi porle.
Sono rivolte ad interpreti professionisti:

1.Voglio fare l'interprete ma ho 28 anni suonati, e l'anno scorso non ho passato il test a Trieste per la specialistica in interpretariato di conferenza (dire che ci sono rimasta male è un eufemismo). So che non è detto che si entri
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Buongiorno a tutti,

è la prima volta che scrivo su Proz e non so bene se ho indovinato il forum giusto.
Ho due domande da fare che mi premono da un po' di tempo e non so a chi porle.
Sono rivolte ad interpreti professionisti:

1.Voglio fare l'interprete ma ho 28 anni suonati, e l'anno scorso non ho passato il test a Trieste per la specialistica in interpretariato di conferenza (dire che ci sono rimasta male è un eufemismo). So che non è detto che si entri al primo tentativo (né al secondo, ovviamente) ma dalla segretaria mi hanno detto che posso riprovarlo e, sinceramente, ho deciso di riprovarlo l'anno prossimo (purtroppo quest'anno non potrò farlo) e, se non dovessi farcela neanche l'anno prossimo, l'anno successivo e così via, fino ad entrare, prima o poi.
Il problema è l'età. Mi chiedo: ammettendo di riuscire, finalmente, a superare il test, laurearsi a 32 - 33 anni (appross.) e cominciare, solo ad allora, a provare a farsi strada in questo non facile settore, è una cosa fattibile secondo voi o è troppo tardi?

Il secondo problema è:
2. Per sperare di ritagliarsi uno spazio in Italia, occorre spostarsi a Roma o Milano, vero? E, una volta fatto, una volta che ci si è ritagliati uno spazio (parlo sempre ammettendo che tutto vada, con moltissimo impegno e determinazione e non subito ovviamente, bene), è necessario vivere in città o si può vivere anche in un altra regione e ci si può spostare solo quando si viene chiamati per un lavoro? IIdem se si lavora all'estero, si puó vivere in Italia e andarci solo per quelle giornate di lavoro?). Chiedo perché sono pugliese, di un paesino, ho vissuto anni all'estero e sinceramente l'idea di dover vivere "per sempre" lontano dagli affetti (tutti al mio paese) non mi "garba" tanto. Quindi, forse innocentemente, vorrei sperare di poter vivere finalmente giù nel mio paese e tornare su (una volta, ripeto, aver ottenuto il mio piccolo spazio, in città appunto tipo Roma o Milano che credo siano le uniche dove si possa tentare l'impresa, ma ditemi se sbaglio) solo per lavoro, ché immagino, ma non lo so, che questo dell'interprete sia, anche per i professionisti bravi e con anni di esperienza ecc. un lavoro saltuario, tipo poche giornate di lavoro al mese, o no?


Ecco, forse sono più di due domande e forse non dovevo porle qui ma non me ne vogliate, spero che al limite possiate indirizzarmi verso un altro forum perché sono cose che ultimamente mi stanno un po' pesando e vorrei saper dare una risposta a questi quesiti )per questo mi rivolgo a professionisti che possano darmi delle risposte affidabili) perché non ho ventanni, purtroppo, e mi pesano, questi dubbi.

Grazie per l'"attenzione",

buona estate a tutti,

Miriam
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Orientativo
Orientativo
Italy
Diventare traduttore Apr 29, 2021

In questo articolo spiegano tutto quello che serve sapere per diventare traduttore (freelance)!

https://www.orientativamente.it/lingue/come-diventare-traduttore-e-vedere-il-mondo-da-un-altra-lingua/


 
Ludovicap
Ludovicap
Germany
Local time: 12:55
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Ciao Mariachiara! :) May 1, 2021

Ciao Mariachiara,

ti scrivo dopo aver letto questa conversazione.

Ho letto che vorresti provare ad entrare nell'università di Heidelberg, o che perlomeno hai dell'interesse a riguardo.

Per esperienza personale, non ho fatto la mia triennale alla scuola di traduzione ed interpretariato di Forlì, sebbene anche io volessi tanto, ma ho studiato alla triennale in mediazione linguistica all'Università degli Studi di Macerata.

Tra un erasmus e l'al
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Ciao Mariachiara,

ti scrivo dopo aver letto questa conversazione.

Ho letto che vorresti provare ad entrare nell'università di Heidelberg, o che perlomeno hai dell'interesse a riguardo.

Per esperienza personale, non ho fatto la mia triennale alla scuola di traduzione ed interpretariato di Forlì, sebbene anche io volessi tanto, ma ho studiato alla triennale in mediazione linguistica all'Università degli Studi di Macerata.

Tra un erasmus e l'altro (ebbene sì, ne ho fatti ben due, prima erasmus studio e poi erasmus placement, entrambi ad Heidelberg), ho deciso di stabilirmi "momentaneamente" qua (ormai sono ben 7 anni).
Grazie alla laurea triennale in mediazione linguistica ho avuto modo di accedere al master in Traduzione di Heidelberg, in cui ho avuto modo di imparare molto su questo bellissimo mondo.

Ovviamente il tempo che si passa nell'università è poco (due anni), ma si hanno delle buone basi per iniziare.

Ho avuto alcuni amici che, se non erro, non provenivano da un background di mediazione linguistica, bensì da una triennale in lingue e letterature, e mi sembra che anche loro siano riusciti ad entrare senza problemi (ma non vorrei dire una baggianata).

Alcuni periodi universitari sono molto stressanti (consegna di tesine, studio per esami etc.), ma ho fatto tutto con grande motivazione e voglia, laureandomi lo scorso anno.

Detto questo, ti auguro tantissima fortuna e un grande in bocca al lupo per il tuo futuro percorso di studi. Ne varrà sicuramente la pena
Se hai delle domande riguardo al percorso di studi che ho intrapreso qua a Heidelberg chiedi pure, rispondo volentieri

Buona giornata e buon weekend!
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