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Italian to Portuguese: LE SCOPERTE DI NIKOLA TESLA OCCULTATE ALL'INTERA UMANITÀ General field: Other Detailed field: Journalism
Source text - Italian Già 116 anni fa c’era la visione di un mondo con l’energia pulita e libera o free energy, gratuita da non misurare con un contatore per poi mandare una bolletta da pagare a ogni singolo cittadino. In questa visione era contemplata la libertà dal giogo delle multinazionali, un nuovo modo di vivere in un mondo moderno con l’energia fornita liberamente da Madre Terra.
L’oligarchia economica di allora, sostanzialmente la stessa di adesso, non volle assolutamente rinunciare ai suoi stratosferici profitti che provenivano dall’imporre ad ogni cittadino di pagare una quota per cucinare, illuminare la sua casa, scaldarsi, lavarsi, viaggiare, in definitiva per vivere nel mondo civilizzato. Per mantenere il suo strapotere non esitò ad impiegare ogni mezzo per screditare, annientare economicamente e moralmente l’uomo che costituiva una reale minaccia per i suoi profitti indiscriminati, anche se quello stesso uomo avrebbe potuto rendere il mondo di allora assai migliore e anche per tutte le generazioni a venire. Quell’uomo è il genio Nikola Tesla, che brevettò invenzioni che hanno comunque cambiato il mondo e morì solo e in miseria in una stanza di albergo. Molte delle sue invenzioni stanno riemergendo e sono in grado di migliorare ulteriormente la tecnologia del nostro tempo.
Nikola Tesla è stato un fisico, inventore e ingegnere serbo naturalizzato statunitense nel 1891, nato a Smilijan il 10 Luglio del 1856 e morto a New York il 7 Gennaio del 1943. E’ conosciuto soprattutto per il suo rivoluzionario lavoro e i suoi numerosi contributi nel campo dell’elettromagnetismo tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. I suoi brevetti e il suo lavoro teorico formano la base del moderno sistema elettrico a corrente alternata (CA), compresa la distribuzione elettrica polifase e i motori a corrente alternata, con i quali ha contribuito alla nascita della seconda rivoluzione industriale. Negli Stati Uniti Tesla fu tra gli scienziati e inventori più famosi, anche nella cultura popolare. Dopo la sua dimostrazione di comunicazione senza fili (radio) nel 1893, e dopo essere stato il vincitore della cosiddetta “guerra delle correnti” insieme a George Westinghouse contro Thomas Alva Edison, fu riconosciuto come uno dei più grandi ingegneri elettrici statunitensi. Molti dei suoi primi studi si rivelarono anticipatori della moderna ingegneria elettrica e diverse sue invenzioni rappresentarono importanti innovazioni. Le scoperte di Tesla furono realmente rivoluzionarie per l’epoca e incredibilmente moderne. Alcune di esse avrebbero, se realizzate, cambiato completamente il volto del mondo garantendo energia pulita e gratuitamente a tutta l’umanità già oltre un secolo fa, risolvendo molti dei problemi ambientali e di accesso alle risorse a cui assistiamo oggi. In che modo? Sfruttando l’etere come fonte e veicolo di energia.
Significativo l’episodio descritto dall’articolo tratto dal numero di Maggio-Giugno di Nexus Gold del 2005 firmato da Igor Spajic. La città di Buffalo, nel nord dello stato di New York negli USA, fu silenziosa testimone di un fatto straordinario nel corso di una settimana durante l’estate del 1931. Nonostante la depressione economica avesse compromesso la produzione e i commerci, la città nondimeno rimaneva una fucina di attività. Un giorno, tra le migliaia di veicoli che ne percorrevano le vie, una lussuosa automobile si fermò accanto, al marciapiede presso il semaforo di un incrocio. Un passante notò come si trattasse di una berlina Pierce-Arrow ultimo modello, coi fari che s’integravano con grazia nei parafanghi nel tipico stile di questa marca. Quello che caratterizzava l’auto in quella fredda giornata estiva era l’assoluta assenza di emissione di vapore o fumi dal tubo di scarico. Il passante si avvicinò al guidatore e attraverso il finestrino aperto commentò l’assenza di fumi dallo scarico. Il guidatore ringraziò il passante per i complimenti sottolineando che era così perché l’automobile “non aveva motore“. Questa dichiarazione non è stravagante o maliziosa come potrebbe sembrare. C’era una certa verità in essa. Infatti, la Pierce-Arrow non aveva un motore a combustione interna; aveva invece un motore elettrico. Se l’autista si fosse preoccupato di completare la sua spiegazione al passante, avrebbe potuto dirgli che il motore elettrico non era alimentato da batterie – ma da nessun tipo di “carburante”! L’autista era Petar Savo, e nonostante stesse guidando quell’auto non era il responsabile delle sue incredibili caratteristiche. Queste erano il lavoro dell’unico passeggero, un uomo che Petar Savo conosceva come uno “zio”: non altri che il genio dell’elettricità Nikola Tesla.
Negli anni ’90 del 19′ secolo Nikola Tesla aveva rivoluzionato il mondo con le sue invenzioni per sfruttare l’elettricità, dandoci il motore elettrico a induzione, la corrente alternata (AC), la radiotelegrafia, il radiocomando a distanza, le lampade a fluorescenza ed altre meraviglie scientifiche. In realtà fu la corrente alternata polifase di Tesla e non la corrente continua di Thomas Edison ad inaugurare la moderna epoca tecnologica. Tesla non rimase a dormire sugli allori ma continuò a fare scoperte fondamentali nei campi dell’energia e della materia. Scoprì i raggi cosmici decenni prima di Millikan e fu il primo a sviluppare i raggi-X, il tubo a raggi catodici e altri tipi di valvole. Comunque, la scoperta potenzialmente più significativa di Nikola Tesla fu che l’energia elettrica può essere propagata attraverso la Terra ed anche attorno ad essa in una zona atmosferica chiamata cavità di Schumann. Essa si estende dalla superficie del pianeta fino alla ionosfera, all’altezza di circa 80 chilometri. Le onde elettromagnetiche di frequenza estremamente bassa, attorno agli 8 hertz (la risonanza di Schumann, ovvero la pulsazione del campo magnetico terrestre) viaggiano, praticamente senza perdite, verso ogni punto del pianeta. Il sistema di distribuzione dell’energia di Tesla e la sua dedizione alla free energy significavano che con l’appropriato dispositivo elettrico sintonizzato correttamente sulla trasmissione dell’energia, chiunque nel mondo avrebbe potuto attingere dal suo sistema.
Torneremo più avanti su questo aspetto. Lo sviluppo di una simile tecnologia rappresentava una minaccia troppo grande per gli enormi interessi di chi produce, distribuisce e vende l’energia elettrica. La scoperta di Tesla finì con la sospensione dell’appoggio finanziario alle sue ricerche, l’ostracismo da parte della scienza ufficiale e la graduale rimozione del suo nome dai libri di storia. Dalla posizione di superstar della scienza nel 1895, Tesla nel 1917 era virtualmente un “signor nessuno”,, costretto a piccoli esperimenti scientifici in solitudine. Nei suoi incontri annuali con la stampa in occasione del suo compleanno, una figura sottile nel cappotto aperto di stile anteguerra avrebbe annunciato ai giornalisti le scoperte e gli sviluppi delle sue idee. Era un triste miscuglio di ego e genio frustrato. Nel 1931, Nikola Tesla compì 75 anni. In una rara dimostrazione di omaggio da parte dei media, la rivista Time gli dedicò la copertina e un profilo biografico. L’anziano ingegnere e scienziato appariva emaciato anche se non sofferente, i suoi capelli ancora di un nero lucido e lo stesso sguardo lontano nei suoi occhi di sognatore. Durante l’estate del 1931, Tesla invitò Savo a Buffalo, nello stato di New York, per mostrargli e collaudare un nuovo tipo di automobile che aveva sviluppato di tasca sua. Casualmente, Buffalo è vicina alle cascate del Niagara – dove era entrata in funzione nel 1895 la stazione idroelettrica a corrente alternata di Tesla che lo aveva innalzato al culmine della stima da parte della scienza ortodossa. La Westinghouse Electric e la Pierce-Arrow avevano preparato questa automobile elettrica sperimentale seguendo le indicazioni di Tesla. (George Westinghouse aveva acquistato da Tesla i brevetti sulla corrente alternata per 15 milioni di dollari all’inizio del 20′ secolo). La Pierce-Arrow adesso era posseduta e finanziata dalla Studebacker Corporation, e utilizzò questo solido appoggio finanziario per lanciare una serie di innovazioni. Tra il 1928 e il 1933 l ‘azienda automobilistica presentò nuovi modelli con motori ad 8 cilindri in linea e 12 cilindri a V, i futuristici prototipi Silver Arrows, nuovi stili e miglioramenti di tecnica ingegneristica. La clientela reagì positivamente e le vendite della Pierce-Arrow aumentarono la quota aziendale nel mercato delle auto di lusso, nonostante nel 1930 quest’ultimo fosse in diminuzione. In una situazione così positiva, progetti “puramente teorici” come l’auto elettrica di Tesla erano all’interno di questa sfera concettuale.
Nella tradizionale mistura di arroganza e ingenuità dell’azienda, niente sembrava impossibile. Così, per le sperimentazioni era stata selezionata una Pierce-Arrow Eight del 1931, proveniente dall’area di collaudo dell’azienda a Buffalo, nello stato di New York. Il suo motore a combustione interna era stato rimosso, lasciando intatti la frizione, il cambio e la trasmissione verso l’asse posteriore. La normale batteria da 12 volt rimase al suo posto, ma alla trasmissione era stato accoppiato un motore elettrico da 80 cavalli. Tradizionalmente, le auto elettriche montavano motori a corrente continua alimentati da batterie, dato che quella continua è il solo tipo di corrente che le batterie possono fornire. Si sarebbe potuto utilizzare un convertitore corrente continua/corrente alternata, ma a quei tempi tali dispositivi erano troppo ingombranti per essere montati su un’automobile. Il crepuscolo delle auto elettriche era già passato da tempo, ma questa Pierce-Arrow non venne dotata di un semplice motore a corrente continua. Si trattava di un motore elettrico a corrente alternata progettato per raggiungere 1.800 giri al minuto. Il motore era lungo 102 centimetri con un diametro di 76, senza spazzole e raffreddato ad aria per mezzo di una ventola frontale, e presentava due terminali di alimentazione indirizzati sotto il cruscotto ma lasciati senza collegamento.
Tesla non disse chi costruì il motore elettrico, ma si ritiene che fu una divisione della Westinghouse. Sul retro dell’automobile era stata fissata un’antenna di 1,83 metri. Petar Savo raggiunse il suo famoso parente, come quest’ultimo gli aveva chiesto, e a New York salirono assieme su un treno diretto verso il nord dello stato omonimo. Durante il viaggio l’inventore non commentò la natura dell’esperimento. Arrivati a Buffalo, si recarono presso un piccolo garage dove trovarono la nuova Pierce-Arrow. Il Dr. Tesla sollevò il cofano e fece qualche regolazione sul motore elettrico a corrente alternata sistemato al suo interno. In seguito si recarono a predisporre gli strumenti di Tesla. Nella camera di un hotel delle vicinanze il genio dell’elettricità si mise a montare il suo dispositivo. In una valigia a forma di cassetta si era portato dietro 12 valvole termoioniche. Savo descrisse le valvole “di costruzione curiosa”, sebbene in seguito almeno tre di esse siano state identificate come valvole rettificatrici 70L7-GT. Furono inserite in un dispositivo contenuto in una scatola lunga 61 centimetri , larga 30,5 e alta 15. Non era più grande di un ricevitore radio ad onde corte. Al suo interno era predisposto tutto il circuito elettronico comprese le 12 valvole, i cablaggi e le resistenze. Due terminali da 6 millimetri di diametro e della lunghezza di 7,6 centimetri sembravano essere le connessioni per quelli del motore. Ritornati all’auto del l’esperimento, misero il contenitore in una posizione predisposta sotto il cruscotto dalla parte del passeggero. Tesla inserì i due collegamenti controllando un voltmetro. “Ora abbiamo l’energia”, dichiarò, porgendo la chiave d’accensione a suo nipote. Sul cruscotto vi erano ulteriori strumenti che visualizzavano valori che Tesla non spiegò. Dietro richiesta dello zio, Savo mise in moto. “Il motore è partito”, disse Tesla. Savo non sentiva alcun rumore. Nonostante ciò, coi pioniere dell’elettricità sul sedile del passeggero, Savo selezionò una marcia, premette sull’acceleratore e portò fuori l’automobile. Quel giorno Petar Savo guidò questo veicolo senza combustibile per lungo tempo, per circa 80 chilometri attorno a Buffalo, avanti e indietro nella campagna. Con un tachimetro calibrato a 190 chilometri orari a fondo scala, la Pierce-Arrow venne spinta fino a 145 km/h, e sempre con lo stesso livello di silenziosità del motore. Mentre percorrevano la campagna Tesla diventava sempre più disteso e fiducioso sulla sua invenzione; cominciò così a confidare a suo nipote alcuni suoi segreti. Quel dispositivo poteva alimentare le richieste di energia del veicolo per sempre, ma poteva addirittura soddisfare il fabbisogno energetico di un’abitazione – e con energia in avanzo. Pur se riluttante, inizialmente, a spiegarne i principi di funzionamento, Tesla dichiarò che il suo dispositivo era semplicemente un ricevitore per una “misteriosa radiazione, che proviene dall’etere” la quale “era disponibile in quantità illimitata”. Riflettendo, mormorò che “il genere umano dovrebbe essere molto grato per la sua presenza”.
Nel corso dei successivi otto giorni Tesla e Savo provarono la Pierce-Arrow in percorsi urbani ed extraurbani, dalle velocità estremamente lente ai 150 chilometri all’ora. Le prestazioni erano analoghe a quelle di qualunque potente automobile pluricilindrica dell’epoca, compresa la stessa Pierce Eight col motore da 6.000 cc di cilindrata e 125 cavalli di potenza. Tesla raccontò a Savo che presto il ricevitore di energia sarebbe stato utilizzato per la propulsione di treni, natanti, velivoli e automobili. Alla fine della sperimentazione, l’inventore e il suo autista consegnarono l’automobile in un luogo segreto, concordato in precedenza – il vecchio granaio di una fattoria a circa 30 chilometri da Buffalo. Lasciarono l’auto sul posto, ma Tesla si portò dietro il suo dispositivo ricevitore e la chiave d’accensione. Questo romanzesco aspetto dell’affare continuò. Petar Savo raccolse delle indiscrezioni secondo le quali una segretaria aveva parlato delle prove segrete ed era stata licenziata. Ciò spiegherebbe un impreciso resoconto sulle sperimentazioni che apparve su diversi quotidiani. Quando chiesero a Tesla da dove arrivasse l’energia, data l’evidente assenza di batterie, egli rispose riluttante: “Dall’etere tutto attorno a noi”. Alcuni suggerirono che Tesla fosse pazzo e in qualche modo collegato a forze sinistre e occulte. Tesla fu incensato. Rientrò assieme alla sua scatola misteriosa al suo laboratorio di New York. Terminò così la breve esperienza di Tesla nel mondo dell’automobile. Questo incidente dell’infrazione nella sicurezza può essere apocrifo, dato che Tesla non disdegnava di utilizzare la pubblicità per promuovere le sue idee ed invenzioni, sebbene quando questi dispositivi mettevano in pericolo lo status quo dell’industria egli aveva ogni buona ragione per essere circospetto nei suoi rapporti. L’energia dell’etere a cui si riferiva Tesla è una forma di energia che i nostri antenati sembravano già conoscere; possiamo trovarne delle descrizioni simili collegate alla spiritualità e all’essere umano nei testi vedici sanscriti di migliaia di anni fa.
Le intuizioni dello scienziato Nikola Tesla erano decisamente avanzate rispetto al tempo in cui visse. Le sue invenzioni ed i suoi studi non furono sempre incompresi (o ignorati) perché troppo al di là della media conoscenza delle leggi e dei fenomeni fisici. A distanza di anni, si vedono i risultati del suo lavoro. Chi studia Tesla, ammette che riuscì a comprendere nozioni che attualmente si iniziano solo ad intuire. Ciò che lui realizzò era il frutto di studi avanzati, tant’è che fu appena compreso dai suoi collaboratori. Forse, per le sue ricerche tanto rivoluzionarie da richiedere un approccio diverso alla fisica, ebbe la necessità di assimilare dalle discipline orientali un nuovo modo di spiegare e comprendere la realtà della natura. Tesla, certamente per questa motivazione, incluse l’antica terminologia sanscrita nelle sue descrizioni dei fenomeni naturali. Fin dal 1891 delineò l’Universo come un sistema cinetico riempito di energia imbrigliabile in ogni luogo. I suoi concetti durante gli anni successivi furono enormemente influenzati dagli insegnamenti di Swami Vivekananda, il primo di una serie di Yogi orientali che portarono la filosofia e la religione Vedica in Occidente. Dopo l’incontro con Swami e dopo aver continuato lo studio della visione orientale dei meccanismi che guidano il mondo materiale, Tesla iniziò ad usare le parole sanscrite Akasha e Prana, ed il concetto di etere luminifero (portatore di luce) per descrivere la fonte, esistenza e costituzione della materia. Concetto questo largamente impiegato in passato per spiegare molti fenomeni naturali, ma non si riuscì mai a definire matematicamente l’etere, come tessuto infinito e comune che permea tutto nell’Universo.
Tali concetti propri dei moderni studi fisici sono affrontati nei Veda, una collezione di antichi scritti indiani composti da inni, preghiere, miti, cronache, dissertazioni sulla scienza, la natura ed il mondo reale, risalenti almeno a 5000 anni fa. La natura della materia, dell’antimateria e le concezioni sulla struttura atomica vengono descritte nei testi Vedici, con grande modernità di spiegazioni e dissertazioni. Generalmente tutti i timidi tentativi d’interpretazione della natura in testi di culture del passato peccavano di ingenuità concettuale, cosa assolutamente assente nei Veda, scritti in Sanscrito, la cui origine non è stata ancora capita totalmente. Studi condotti da linguisti occidentali suggeriscono che tale idioma sia nato sull’Himalaya e nel sud dell’India da migrazioni della cultura Indo-Ariana. Paramahansa Yogananda ed altri storici, comunque, dissentono, ritenendo non ci siano sufficienti prove in India per sostenere tale tesi. Ci sono parole in Sanscrito che descrivono concetti totalmente sconosciuti agli occidentali e singoli vocaboli richiederebbero interi paragrafi per la traduzione in una lingua occidentale. Tesla, dunque, utilizzava i termini vedici per cercare una chiave esplicativa delle sue idee sull’elettromagnetismo e la natura dell’Universo. Ma dove apprese i concetti Vedici e la terminologia Sanscrita? Molti sostengono attraverso la sua collaborazione con Swami Vivekananda. Nato a Calcutta, in India nel 1863, Vivekananda fu ispirato dal suo maestro, Ramakrishna, a mostrare all’uomo ogni manifestazione visibile del Divino. Nel 1893 intraprese un viaggio in Occidente, atteso dal Parliament of Religions tenuto a Chicago. Durante i tre anni nei quali girò gli Stati Uniti e l’Europa incontrò molti dei più conosciuti scienziati del tempo, inclusi Lord Kelvin e Tesla, il quale, specializzato nel campo dell’elettricità,rimase molto impressionato nell’ascoltare da Swami la sua spiegazione della cosmogonia Samkhya e la teoria dei cicli dati da Hindus. In particolare per la somiglianza fra la teoria di Samkhya sulla materia e l’energia e quella della moderna conoscenza scientifica. Fu ad un party in casa dell’attrice Sarah Bernhardt che avvenne il primo incontro fra Tesla e Vivekananda.
In effetti, in una lettera ad un suo amico, datata 13 Febbraio 1896, il maestro annotò quanto segue: “… Mr. Tesla è rimasto catturato sentendo parlare del Vedico Prana, Akasha e il Kalpas, ed in accordo con lui sono convinto che siano le uniche teorie che la scienza moderna potrebbe appoggiare… Mr. Tesla pensa poi di poter dimostrare matematicamente che la forza e la materia siano riducibili ad energia potenziale. La prossima settimana gli farò visita per vedere questa dimostrazione matematica”. Vivekananda sperava che Tesla riuscisse a dimostrare che ciò che noi chiamiamo materia non è altro che energia potenziale, in quanto questo avrebbe riconciliato gli insegnamenti dei Veda con la scienza moderna. Swami arrivò alla conclusione che “in questo caso, la cosmologia Vedica sarebbe basata su sicuri fondamenti scientifici”. Ricostruire la teoria dell’Energia cosmica di Tesla è spesso difficile. I suoi documenti così come i suoi progetti sono stati rubati e ben nascosti, per poi divenire “riservati per motivi di sicurezza nazionale”, mentre i suoi 700 brevetti, al cui interno troviamo sporadicamente dei riferimenti, sono stati resi introvabili, come se si fossero dissolti nel vuoto, o nel forzieri delle società degli Illuminati. In occasione del suo 79° compleanno, nel 1938, cinque anni prima della sua morte, annunciò la più grandi scoperte della sua vita e disse che presto le avrebbe donato a tutto il mondo, non appena avesse completato lo sviluppo degli aspetti più segreti. Tesla si riferiva alla Teoria Dinamica della Gravità e all’Energia del Cosmo, che era poi la scoperta di una Verità fisica nuova, non c’è energia se non quella che riceviamo dall’ambiente. Nella sua breve introduzione alla teoria Tesla precisò che si riferiva a molecole ed atomi così come ai più grandi corpi stellari, “… a tutti i corpi presenti nell’universo in ogni fase della loro esistenza dalla formazione all’ultima disintegrazione”. La teoria della relatività spesso si riferisce ad “energia pura” in qualche “forma”, ma in realtà l’ energia è un “potenziale” astratto che è sempre nel futuro. Come si può distinguere le forze dell’universo in ciò che è puro o ciò che ha una forma?!
Nei suoi scritti troviamo spesso espressioni poetiche, dall’enfasi di un vero visionario, come quella che descrive la terra come la “stella della nascita umana”, e che usando il “fulmine di Giove”, (dio del cielo Indoeuropeo) l’uomo “annichilisce il tempo e lo spazio”, alludendo one all’uso dell’elettro-propulsione (“fulmini”), per viaggiare velocemente e annullare tempo e spazio . Tesla dunque ha delineato la sua Teoria Dinamica della Gravità in una prosa onirica, di straordinaria bellezza. “L’etere è portatore di luce e riempie ogni spazio, l’etere agisce come forza creativa che dà la vita. Viaggia in “turbini infinitesimi” (“micro eliche”) prossime alla velocità della luce, divenendo materia misurabile. La sua forza diminuisce e arriva a terminare del tutto, regredendo in materia, secondo una specie di processo di decadimento atomico. Gli uomini possono dunque imbrigliare questi processi di passaggio dall’energia alla materia, e dunque può catturare materia dall’etere, alterare la grandezza della Terra, controllare le stagioni, guidare la rotta della terra attraverso l’Universo, come una navicella spaziale, e poi causare collisioni di pianeti per produrre nuovi soli e stelle e dunque, calore e luce.
L’uomo può originare e sviluppare la vita infinitamente.” Tesla si riferiva ad un’ energia illimitata, catturata dall’ambiente che ci circonda, e la sua scoperta viene da un’altra ben più grande, quale la possibilità di convertire l’energia ad una forza più forte – mediante l’elettropulsione, che viene usata per controllare la forza di gravità più debole. Ma cos’è l’etere di Tesla? Non era né etere “solido” di Maxwell e Hertz, né quello gassoso di Lorentz. L’etere di Tesla consiste in “cariche immerse in un fluido isolante” che riempie ogni spazio. Le sue proprietà variarono a seconda del suo movimento relativo e dalla presenza di massa e di un ambiente elettrico o magnetico: l’etere di Tesla veniva irrigidito variando rapidamente forze elettrostatiche, e viene coinvolto così in effetti gravitazionali. “La terra è – come ha spiegato Tesla, una palla di metallo caricata che si muove attraverso spazio” e che crea un’enorme quantità di energia variando rapidamente forze elettrostatiche, che diminuiscono di intensità”. Lui illustra come i moti meccanici sono prodotti da una forza elettrostatica diversa che agisce attraverso un mezzo gassoso, che è eccitata dai cambi rapidi di potenziale elettrostatico. Se si presume che enormi stress elettrostatici agiscano, attraverso questo mezzo, variando rapidamente di intensità, si potrebbe muovere un corpo attraverso di lui. L’etere è normalmente neutrale elettricamente, e penetra ogni materia solida. “L’energia” non esiste in forma fisica, ma è “il potenziale di lavoro” è “tempo” che è una misurazione arbitraria della percentuale di moto della materia che attraversa lo spazio pieno di etere. Tutti gli eventi accadono nel presente, ed il “passato” e “futuro” sono soltanto metafore.
Questa energia gratis che è illimitata è universalmente lavoro potenziale, creato dal moto perpetuo della materia e dal cambio perpetuo di forze più forti e più deboli attraverso le quale viene mantenuto l’equilibrio dell’universo. Quando la materia solida viaggia attraverso lo spazio, subisce il “vento dell’etere” e le differenze in potenziali elettrici provocano dei cambiamenti nel dislocamento elettromagnetico all’interno della massa ed del vento dell’etere. Il campo elettrico della terra crea il dislocamento magnetico all’interno dell’etere e lo accumula all’interno del campo elettrico di terra. La differenza tra il dislocamento magnetico all’interno di una massa ed il dislocamento magnetico fuori della massa dell’etere è la “gravità”. Il Governo Segreto ha finora controllato la tecnologia di elettropulsione per difendere gli interessi dei monopolisti internazionali. Le navi ad elettropulsione sono nascosti attraverso “effetti speciali”, e la disseminazione di false origini “aliene”, attraverso i gruppi di “UFOlogia” condotti da agenti segreti del governo. L’accesso alla verità consentirà la creazione della free energy che ci porterà alla conquista dell’indipendenza e alla sopravvivenza, e nonostante la confusione delle grandi bugie, e l’abuso giudiziale e socio-economico dallo stato sociale, noi possiamo riportare alla luce la scienza e la tecnologia vera. Ed è per lo stesso motivo che non verrà mai rivelato al mondo il segreto contenuto nella grande piramide, ovvero la torre djed (o zed) che altro non è se non una antichissima “Torre di Tesla”, ovvero quello strumento in grado di ricevere e inviare informazioni e potenza senza fili comunicanti propagando in tutto il pianeta l’energia così ricavata. Sostanzialmente la centrale energetica di tutto l’impero di Atlantide. Anche Tesla cercò di costruire un simile apparecchio: La Wardenclyffe Tower (1901-1917), anche conosciuta come la Torre di Tesla, era una delle prime torri aeree senza fili intesa a dimostrare l’abilità di ricevere e inviare informazioni e potenza senza fili comunicanti.
L’apparato del nucleo non fu mai completamente operativo e non fu completato a causa di problemi economici. La torre fu chiamata così dopo che fu acquistata da James S. Warden, un avvocato e banchiere dell’ovest che comprò possedimenti in Shoreham, Long Island, circa 60 miglia da Manhattan. Qui costruì una comunità di ritrovo conosciuta come Wardenclyffe-On-Sound. Warden credeva che con la messa in funzione del sistema mondiale di Tesla sarebbe nata nell’area una “città della radio”, e offrì a Tesla 200 acri (81 ettari) di terra vicino alla ferrovia su cui costruire la torre per telecomunicazioni senza fili e le attrezzature del laboratorio. L’edificio di mattoni di 94 per 94 piedi fu progettato dall’architetto Sanford White. La torre fu completata nel 1904 ma il trasmettitore non fu mai completamente finito a causa di problemi economici. Mentre lavorava per sviluppare una spiegazione per i due effetti osservati, menzionati sopra, Tesla comprese che l’energia elettrica poteva essere inviata fuori nello spazio e poteva essere scoperta da uno strumento ricevente nella vicinanza generale della fonte, senza il bisogno di alcun filo comunicante. Lui sviluppò due teorie riferite a queste osservazioni, in base alle quali:
1. Usando due fonti di primo tipo, posizionate in punti distanti della superficie della terra, è possibile incitare un flusso di corrente elettrica tra loro.
2. Incorporando una porzione della terra, come parte di un potente oscillatore di secondo tipo, il disturbo può essere impresso sulla terra e può essere rilevato “a grande distanza o anche su tutta la superficie del globo.”
Tesla suppose, inoltre, che la Terra è un corpo carico vagante nello spazio. Grande importanza avrebbe, prima di tutto, stabilire cosa è la capacità della terra? e che carica contiene, se è elettrificata? Sebbene noi non abbiamo nessuna evidenza positiva di un corpo carico che esista nello spazio, senza altri corpi di carica opposta che sono vicini, esiste la probabilità che la terra sia un tale corpo, per quale che fu il processo di separazione da altri corpi – e questa è la visione accettata della sua origine – ha dovuto trattenere una carica, come accade in tutti i processi di separazione meccanica. Tesla era familiare con dimostrazioni che comprendevano la carica di bottiglia di Leida e sfere di metallo isolate con macchine di influenza elettrostatiche. Portando questi elementi molto vicini e facendoli toccare direttamente, per poi separarli, la carica può essere manipolata. Lui aveva certamente questo in mente, nella creazione della sua immagine mentale, non potendo sapere che il modello dell’origine della Terra era impreciso. Il modello, al momento, accettato di origine planetaria è quello dell’accrescimento e collisione. «Se fosse un corpo carico isolato nello spazio, la sua capacità dovrebbe essere estremamente piccola, meno di un millesimo di farad.» Noi, ora, sappiamo che la terra è un corpo carico, in seguito a processi -almeno in parte- relativi all’interazione tra il fascio continuo di particelle cariche chiamate vento solare, che fuoriesce dal centro del nostro sistema solare e la magnetosfera della Terra. E noi sappiamo anche che la stima della capacità di Tesla era corretta: la capacità della Terra è di circa 710 μF. “Ma gli strati superiori dell’aria sono conducenti e così, forse, lo è il mezzo nello spazio libero oltre l’atmosfera e possono contenere una carica opposta. Così la capacità dovrebbe essere incomparabilmente più grande.” Noi sappiamo, ora, che uno degli strati superiori dell’atmosfera della Terra, la ionosfera è conducente. “In ogni caso è della più grande importanza avere un’idea di quanta elettricità la Terra contenga.” Un’altra cosa, di cui noi ora siamo consapevoli è che la Terra possiede una carica negativa esistente in natura riguardo alla regione che conduce dell’atmosfera, che comincia ad un’altezza di circa 50 km.
La differenza potenziale tra la terra e questa regione è sull’ordine di 400 000 volt. Vicino alla superficie della terra c’è una campo elettrico diretto decrescente ed onnipresente di circa 100 V/m. Tesla si riferì a questa carica come il “niveau elettrico” o livello elettrico. “E’ difficile dire se noi mai acquisiremo questa conoscenza necessaria, ma c’è da sperare di sì, ed ovvero, per mezzo della risonanza elettrica. Se mai noi possiamo accertare a che periodo la carica della terra, quando disturbata, oscilla rispetto ad un sistema oppostamente elettrificato o circuito noto, noi certamente conosceremo un fatto della più grande importanza, per il benessere dell’umanità. Io propongo di cercare il periodo, per mezzo di un oscillatore elettrico o una fonte di corrente elettrica alternata…” Più di diecimila anni fa i nostri antichi padri, durante l’età dell’oro erano già in possesso delle conoscenze necessarie per farlo… Il perché oggi non si sia arrivati ad usare sistemi che “sfruttino” le free energy può essere inquadrato in due modi: uno scientifico-accademico e l’altro economico. Il primo tirerebbe in ballo innumerevoli principi fisici (in testa quello di conservazione dell’energia) che “matematicamente” escluderebbero la possibilità dell’esistenza di fonti di energia infinite e utilizzabili. Il secondo, vedrebbe entrare in campo un principio, forse non scritto, che vale nell’Economia: un prodotto, o un servizio, è sfruttabile quando è monopolizzabile ed esauribile. In altre parole, se esiste un prodotto, o un servizio, che non fa guadagnare nessuno non potrà mai essere messo a disposizione di qualsiasi utente. A monte di tutto: “Qualcuno deve guadagnare”. Le energie libere, quindi, per definizione non sarebbero commercializzabili: nessuno potrebbe vendere energia prodotta gratis o infinita poiché ognuno sarebbe indipendente e non avrebbe necessità di soggiacere alle leggi dell’economia mondiale.
Se Tesla (o chi ne ha carpito e sfruttato le scoperte) avesse individuato il modo di generare infinita energia, per le motivazioni appena descritte, è normale che oggi non se ne sappia nulla e che ufficialmente non se ne parli. Lo stato attuale dell’economia è fondato proprio sulla necessità di un monopolizzatore che guadagna e un utente finale che spenda. La banalità di questo concetto è tale che purtroppo tutti ne sono consapevoli e ne intuiscono le probabili conseguenze. Le free energies annienterebbero i vari monopoli, non essendo più indispensabili lo sfruttamento delle fonti di energia naturali né il denaro utile al loro possesso da parte di pochi. Purtroppo per gli “scienziati ufficiali”, il concetto delle free energies, e il conseguente eventuale loro impiego, non è assolutamente in contrasto con alcuna legge fisica. Forse non a caso Tesla non accettava completamente le teorie di Einstein: la Relatività, non esclude la possibilità di energia infinita praticamente gratis, ma la rende inutilizzabile poiché incontrollabile (la nota equazione E=mc2 di fatto conduce a conclusioni del genere). Tesla forse intuì, grazie allo studio delle concezioni scientifiche Vediche, che l’energia libera è uno stato della materia, piuttosto che un risultato di una sua manipolazione. Compatibilmente con Einstein, comunque, era sicuro che la materia fosse energia. Qual è allora la differenza fra il modo di vedere la natura in Occidente e quello in Oriente? I Veda contengono tutte quelle concezioni e quel vasto corredo di termini scientifico-filosofici che Tesla studiò e con i quali descrisse la natura così come lui la vedeva, realizzando i progetti tecnologici che da ciò scaturirono. Inoltre contengono le cronache e le descrizioni di eventi storici avvenuti più di 5000 anni fa in India e personaggi e mezzi che vi presero parte. I velivoli descritti in battaglie e scontri epocali sono i Vimana, macchine volanti con una tecnologia avanzatissima per l’epoca storica a noi nota e rivoluzionaria per la nostra civiltà, in quanto messaggio cifrato di conoscenze tramandate da millenni.
La commistione percepibile nei testi Vedici fra filosofia e scienza, mondo spirituale e mondo fisico, con termini (fra i quali quelli acquisiti da Tesla) comuni all’uno o all’altro campo, fa intuire che vi fosse una mentalità all’epoca degli eventi descritti (non più considerabili, a questo punto, come mitici) completamente diversa e in sintonia con la Natura. Ne è esempio il concetto orientale dei Chakra (vortici di energia) sul corpo umano, portali energetici (amplificatori) fisici e psichici, del tutto simili alle descrizioni dei sistemi di propulsione adottati dai Vimana. Vortici di materia (mercurio) incendiati con il fuoco (energia), che genererebbero una sorta di lenti amplificatrici di energia, in grado di far sostentare nell’aria questi ordigni, fanno intuire, come allora in India non vi fossero differenze fra mondo spirituale e fisico. Se guardiamo, invece, alla storia dell’Occidente, tale dicotomia è presente da sempre. Che Tesla avesse trovato nei termini Vedici totale correttezza descrittiva delle sue teorie, fa capire che avesse immaginato ciò che, oggi, predicano i fautori della free energy. Il mondo materiale e spirituale sottostanno ad uguali leggi che governano anche il microcosmo ed il macrocosmo. Questi sistemi di propulsione del tutto innovativi potrebbero essere stati applicati nell’ambito della ricerca e progettazione aeronautica nazista, proseguita dopo la seconda guerra mondiale negli Stati Uniti. In questi ultimi anni vi è un’espandersi del fenomeno ufologico, da una parte all’altra del globo, che non pare abbia precedenti statistici. E’ pur vero che l’aumento degli avvistamenti è oggi più evidente grazie (o a causa) dalla rete web, che mette in grande risalto filmati (veri o fasulli), da siti, blog e forum nati ad hoc, ma tutto questo induce comunque ad una constatazione in relazione agli UFO: non conosciamo tutta la verità.
Una verità che potrebbe essere taciuta soprattutto dal settore della ricerca e tecnologia militare, all’interno della quale potrebbe essere finalmente spiegata l’origine degli oggetti volanti non identificati. Per l’appunto, si ipotizza la disponibilità da parte dei militari di una tecnologia segreta, tutta terrestre, con la quale si è riusciti a costruire velivoli le cui fattezze sono del tutto simili agli oggetti che da decenni volerebbero sulle nostre teste. Tesla scrisse: “come affermato in una precedente occasione, quando fui studente all’Università, io concepii una macchina volante, abbastanza diversa da quelle presenti. Il principio sottostante era solido, ma non poté essere messo in pratica perché volli un movente primario di sufficientemente grande attività. Negli anni recenti, ho risolto questo problema e sto ora pianificando una macchina aerea “priva di piani di sostentamento, alettoni, propellenti ed altri attacchi esterni, che saranno capaci di immense velocità e saranno molto probabilmente in grado di fornire potenti argomenti per la pace nel prossimo futuro.” Nikola Tesla scrisse questo ad un manager della Westinghouse Electric Company nel 1912. “Non dovrete sorprendervi affatto se un giorno mi vedrete volare da New York a Colorado Springs in un apparecchio che somiglierà ad un fornello a gas e peserà tanto uguale e, se necessario, sarà in grado di entrare e partire attraverso una finestra”.
In realtà, il “fornello volante” di Tesla usava un sistema di elettropropulsione, che doveva essere alimentato da alimentatori esterni e dal sistema wireless di trasmissione dell’energia o con un generatore di potenza interno al mezzo. In un articolo del 1911 su The Sun Tesla descrive la sua macchina volante: “Il Dr. Nikola Tesla la notte scorsa si poggiò comodamente alla sua poltrona a Waldorf, e parlò con calma di aeromobili senza ali, propellenti o altri meccanismi degli aeroplani ora familiari che si muovevano nello spazio a incredibili velocità, o più lentamente portando pesanti carichi, e in ogni caso sempre con sicurezza, come il più prosaico dei veicoli a ruote”. “L’applicazione di questo principio darà al mondo una macchina volante diversa da qualsiasi cosa sia mai stata esistita in precedenza. Non avrà ali, reattori o strumenti del genere usato fino adesso. Sarà piccola e compatta, straordinariamente veloce e, soprattutto, perfettamente sicura nella più grande tempesta. Può essere costruita di qualsiasi misura e portare qualsiasi peso si desideri”. Chi abbia familiarità con i principi operativi del cosiddetto “aeroplano convenzionale” comprende che la macchina volante di Nikola Tesla descritta in questi passi del 1911 deve essere un veicolo con “anti-gravità” quindi un vero “disco volante”. Secondo voci mai confermate, le SS E-IV (Entwicklungsstelle 4), le occulte SS del Sole Nero (Schutze Sonne) sotto la guida del Reichsfuhrer SS Hans Kammler, sviluppando i progetti della JFM produssero un motore magnetico che gestiva la gravità come spinta propulsiva. Nel 1939 venne prodotta la RFZ-5 e le prove vennero effettuate nello stabilimento segreto Vril Arado di Brandeburg. Dallo sviluppo della RFZ sarebbe nato l’Haunebu I, di 24 metri di diametro, con motore Thule Tachyonator il cui prototipo volò ad una velocità di 4.800 Km/h con possibilità di evoluzione fino a 17.000 Km/h. Per resistere alle incredibili temperature prodotte dalle altissime velocità che tali mezzi permettevano, le SS E-IV fecero sviluppare uno speciale materiale resistente al calore, denominato Victalen. Il prototipo successivo, l’Haunebu II del diametro di circa 30 metri, poteva volare da 6.000 Km/h fino ai teorici 21.000 Km/h. L’autonomia era sempre limitata a pochi minuti di volo. L’Haunebu III avrebbe avuto un diametro di 70 metri e una velocità di 7.000 Km/h fino ad una possibilità teorica di 40.000 Km/h.
L’ultima, Haunebu IV del diametro di 120 metri, con autonomia superiore alle 20 ore, in grado addirittura di viaggiare nello spazio, sarebbe rimasta solo un progetto sulla carta. I nazisti avrebbero voluto utilizzare questi strumenti come armi, per vincere la guerra. Tesla aveva obiettivi più nobili, fornire all’umanità la possibilità di usufruire di energia pressoché illimitata e soprattutto in forma libera, gratuitamente, così come era durante l’età dell’oro. Nessuno riuscì nel suo intento. Probabilmente oggi per sapere che fine hanno fatto questi progetti bisognerebbe chiedere ai servizi segreti americani, detentori delle conoscenze tecnologiche raggiunte dai tedeschi in virtù della nota operazione Paperclip.
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Já há 166 anos atrás tinha a visão de um mundo com uma energia limpa e livre ou free energy, gratuita sem medi-la com o contador para depois mandar a conta da energia para cada cidadão. Nesta visão era contemplada a liberdade do jogo das multinacionais, um novo modo de viver em um mundo moderno com energia fornida livremente pela mãe Terra.
A oligarquia econômica da época, substancialmente a mesma de agora, não quis absolutamente renunciar as suas estratosféricas vantagens que provinham do impor a cada cidadão a pagar uma cota para cozinhar, iluminar a sua casa, aquece-la, lavar-se, viajar, em definitiva para viver em um mundo civilizado. Para manter o seu enorme poder não hesitou a utilizar todos os meios para desacreditar, aniquilar economicamente e moralmente o homem que constituía uma real ameaça para suas vantagens indiscriminadas, o mesmo homem que poderia render o mundo na época bastante melhor e também para as gerações futuras. Aquele homem é o gênio Nikola Tesla, que patenteou invenções na qual mudou o mundo e morreu só e na miséria num quarto de hotel. Muitas das suas invenções estão reemergindo e são capazes de melhorar ulteriormente a tecnologia do nosso tempo.
Nikola Tesla foi um físico, inventor e engenheiro sérvio naturalizado americano em 1891, nato a Smiljan dia 10 de julho de 1856 e morreu em Nova Iorque dia 7 de janeiro de 1943. E’ conhecido sobretudo pelo seu revolucionário trabalho e os seus numerosos contributos no campo do eletromagnetismo entre o final de 1800 e o começo de 1900. As suas patentes de invenções e o seu trabalho teórico formam a base do moderno sistema elétrico a corrente alternada (CA), compreendida a distribuição elétrica poli fase e os motores a corrente alternada, com os quais contribuiu ao nascimento da segunda revolução industrial. Nos USA Tesla foi um dos cientistas e inventores mais famosos, também na cultura popular. Depois da sua demonstração de comunicação sem fios (radio) em 1893, e depois de ter sido o vencedor da assim dita “guerra das correntes” junto a George Westinghouse contra Thomas Alva Edison, foi reconhecido como um dos maiores engenheiros elétricos americanos. Muitos dos seus primeiros estudos se revelaram antecipadores da moderna engenharia elétrica e diversas suas invenções representaram importantes inovações. As descobertas de Tesla foram realmente revolucionarias para época e incrivelmente para época moderna. Algumas delas se tivessem sido realizadas, teriam mudado completamente a face do mundo garantindo energia limpa e gratuita a toda a humanidade a mais de um século, resolvendo muitos dos problemas ambientais e de acesso aos recursos cujo assistimos hoje. Em que maneira? Desfrutando o éter como fonte e veiculo de energia.
O significativo episodio descrito pelo artigo tratado no numero de maio-junho do Nexus Gold de 2005 assinado por Igor Spajic. A cidade de Buffalo, no norte do Estado de Nova Iorque nos USA, foi silenciosa testemunha de um fato extraordinário no curso de uma semana durante o verão de 1931. Apesar da depressão econômica que tinha comprometido a produção e a comercialização, a cidade todavia restava uma forja de atividade. Um dia, entre milhares de veículos que percorriam as ruas, uma luxuosa automóvel parou perto da calçada em proximidade do semáforo de um cruzamento. Um passante notou como se tratasse de uma berlinda Pierce-Arrow ultimo modelo, com os faróis que se integravam com beleza nos para-lamas no típico estilo desta marca. Aquilo que caracterizava a automóvel naquela jornada fria de verão era absolutamente sem emissão de vapor e fumos do cano de escape. O passante aproximou-se ao motorista e através da janelinha aberta comentou a ausência de fumo do cano de escape. O motorista agradeceu o passante pelo elogio sublinhando que era assim porque a automóvel “não tinha motor”. Esta declaração não é extravagante ou maliciosa como poderia aparecer. Tinha uma certa verdade nesta. Efetivamente, a Pierce-Arrow não tinha motor a combustão interna; tinha invés um motor elétrico. Se o motorista fosse preocupado de completar a sua explicação ao passante, poderia dizer que o motor elétrico non era alimentado por baterias – mas de nenhum tipo de “carburante”! O motorista era Petar Savo, apesar de estar dirigindo aquele automóvel não era o responsável das suas incríveis características. Estas eram o trabalho do único passageiro, um homem que Peter Savo conhecia como um “tio”: simplesmente o gênio da eletricidade Nikola Tesla.
Nos anos 90 de 1800 Nikola Tesla tinha revolucionado o mundo com as suas invenções para desfrutar a eletricidade, dando-nos o motor elétrico a indução, a corrente alternada (AC), a radiotelegrafia, o comando a radio a distancia, as lâmpadas fluorescentes e outras maravilhas cientificas. Na realidade foi a corrente alternada poli fase de Tesla e não a continua de Thomas Alva Edison a inaugurar a moderna época tecnológica. Tesla não ficou dormindo sob os louros mas continuou a fazer descobertas fundamentais no campo da energia e da matéria. Descobriu os raios cósmicos dezenas de anos antes de Millikan e foi o primeiro a desenvolver o raio-X, o tubo a raios catódicos e outros tipos de válvulas. De qualquer modo e descoberta potencialmente mais significativa de Nikola Tesla foi que a energia elétrica pode ser propagada através da Terra e também envolta dela uma zona atmosférica chamada cavidade de Schumann. Ela se estende da superfície do planeta até a ionosfera, na altura de cerca de 80 metros. As ondas eletromagnéticas de frequência extremamente baixas, envolta de 8 hertz (a ressonância de Schumann, quer dizer a pulsação do campo magnético terrestre) viajando, praticamente sem perda, verso cada ponto do planeta. O sistema de distribuição de energia de Tesla e a sua dedicação a free energy significavam que com o apropriado dispositivo elétrico sincronizado corretamente com a transmissão da energia, qualquer um no mundo poderia utilizar este sistema.
Voltaremos mais a frente neste aspecto. O desenvolver de uma semelhante tecnologia representava uma ameaça muito grande para os enormes interesses de quem produz, distribui e vende energia elétrica. A descoberta de Tesla terminou com a suspenção do apoio financeiro de suas buscas, o ostracismo da parte da ciência oficial e a gradual remoção do seu nome dos livros de historia. Na posição de superstar da ciência em 1895, Tesla em 1917 era virtualmente um “senhor ninguém”, constringido a pequenos experimentos científicos em solidão. Nos seus encontros anuais com a mídia em ocasião de seu aniversário, uma figura sutil no capote aberto de estilo ante guerra teria anunciado aos jornalistas as descobertas e os desenvolvimentos de suas ideias. Era um triste mistura de ego e gênio frustrado. Em 1931, Nikola Tesla fez 75 anos. Em uma rara demonstração de homenagem da parte da mídia, a revista Time dedicou a capa e um perfil biográfico. O ancião engenheiro e cientista parecia emancipado mesmo não sofrendo, os cabelos ainda pretos lúcidos e o mesmo olhar de sonhador. Durante o verão de 1931, Tesla convidou Savo a Buffalo, no Estado de Nova Iorque, para mostrar e verificar um novo tipo de automóvel que tinha desenvolvido de seu bolso. Casualmente, Buffalo é perto das cataratas de Niágara – onde entrara em função em 1895 a estação hidroelétrica a corrente alternada de Tesla que o tinha levado ao ápice da estima da parte da ciência ortodoxa. A Westinghouse Electric e a Pierce-Arrow tinham preparado este automóvel experimental seguindo as indicações de Tesla. (George Westinghouse tinha adquirido de Tesla os direitos de invenções da corrente alternada por 15 milhões de dólares no começo de 1900). A Pierce-Arrow agora era possuída e financiada pela Studebacker Corporation, e utilizou este solido apoio financeiro para lançar uma serie de inovações. Entre 1928 e 1931 a casa automobilística apresentou novos modelos com motores a 8 cilindros em linha e a 12 cilindros a V, os futurísticos protótipos Silver Arrows, novos estilos e melhoramentos da técnica de engenharia. A clientela reagiu positivamente e as vendas da Pierce-Arrow aumentaram a cota da empresa no mercado dos automóveis de luxo, mesmo assim em 1930 o mercado de luxo estava diminuindo. Em uma situação assim positiva, projetos “puramente teóricos” como automóvel elétrico de Tesla eram ao interno de uma esfera conceitual.
Na tradicional mistura de arrogância e ingenuidade da empresa, nada parecia impossível. Assim, para as experimentações foi selecionado uma Pierce-Arrow Eight de 1931, que vinha da área de verifica da empresa a Buffalo, no Estado de Nova Iorque. O seu motor a combustão interna foi tirado, deixando de fato a fricção, o cambio (alavanca de velocidade) e a transmissão verso o asse posterior. A normal bateria de 12 volt permanece no seu lugar, mas a transmissão foi unida a um motor elétrico de 80 cavalos. Tradicionalmente, os automóveis elétricos montavam motores a corrente contínua alimentadas por baterias, dado que aquela é só o tipo de corrente que as baterias possam fornecer. Se poderia ter utilizado um convertedor de corrente contínua/corrente alternada, mas naquele tempo tais dispositivos eram muito grandes para serem montados em um automóvel. O crepúsculo dos automóveis elétricos já tinham passado da tempo, mas este Pierce-Arrow não foi montado um simples motor a corrente contínua. Tratava-se de um motor elétrico a corrente alternada projetado para alcançar 1800 giros por minuto. O motor era de 102 centímetros de comprimento com um diâmetro de 76, sem escova e esfriado a ar por meio de uma ventoinha frontal, e apresentava dois terminais de alimentação endereçados abaixo do painel sem ligação.
Tesla não disse quem construiu o motor elétrico, mas se pensa que foi uma divisão da Westinghouse. Por traz do automóvel foi fixada uma antena de 1,83 metros. Peter Savo apanhou o seu famoso parente, como este ultimo pediu-lhe, de Nova Iorque foram juntos de trem direto ao norte do Estado. Durante a viagem o inventor não comentou a natureza do experimento. Chegando a Buffalo, se conduziram a um garagem onde acharam a nova Pierce-Arrow. O Dr. Tesla levantou o capô e fez algumas regulações no motor elétrico a corrente alternada ao seu interno. Em seguida se apanharam a predispor os instrumentos de Tesla. No quarto de um hotel ali perto o gênio da eletricidade começou a montar o seu dispositivo. Em uma mala com a forma de gaveta ele trouxe 12 válvulas termiônicas. Savo descreveu que as válvulas “de construção estranha”, embora em seguida pelo menos três dessas foram identificadas como válvulas retificadoras 70L7-GT. Foram colocadas em um dispositivo de uma caixa de 61 centímetros de comprimento, 30.50 de largura e alta 15. Não era maior que um receptor de radio a ondas curtas. Ao seu interno tinha a predisposição de todo o circuito eletrônico junto as 12 válvulas, os cabos e as resistências. Dois terminais de 6 milímetros de diâmetros do cumprimento de 7.6 centímetros pareciam ser as conecções para aqueles do motor. Retornados o automóvel do experimento, colocaram o recipiente em uma posição predisposta abaixo do painel na parte do passageiro. Tesla inseriu os dois contatos controlando um voltímetro. “Ora temos energia”, declarou, estendendo a chave para ligar ao seu sobrinho. Sob o painel tinham ulteriores instrumentos que visualizavam os valores que Tesla não explicou. Atrás do pedido do tio, Savo ligou. “O motor partiu”, disse Tesla. Savo não sentia nenhum ruído. Mesmo assim, com o pioneiro da eletricidade sentado sob o banco do passageiro, Savo selecionou uma marcha, acelerou e levou o carro para fora. Aquele dia Petar Savo dirigiu este veiculo sem combustível por um longo tempo, cerca de 80 quilômetros entorno a Buffalo, para frente e para traz na roça. Com o taquímetro calibrado a 190 quilômetros por hora no fundo da escala, a Pierce-Arrow atingiu até 145 km/h, e sempre com o mesmo nível de silencio do motor. Enquanto percorriam na roça Tesla ficava sempre mais distenso e confiante na sua invenção: começou assim a contar a seu sobrinho alguns segredos. Aquele dispositivo podia alimentar os pedidos de energia do veiculo para sempre, mas podia também satisfazer as necessidades de uma habitação – e com energia de sobra. Mesmo se relutante, inicialmente, para explicar-me os princípios de funcionamento, Tesla declarou que o seu dispositivo era simplesmente um receptor por uma “misteriosa radiação, que provinha do éter” a qual “era disponível em quantidade ilimitada”. Refletindo, murmurou que “ o gênero humano deveria ser muito grato pela sua presença”.
No curso dos sucessivos oito dias Tesla e Savo testaram a Pierce-Arrow em percursos urbanos e extra urbanos, de uma velocidade extremamente lenta aos 150 quilômetros por hora. As prestações eram análogas a aquelas de qualquer automóvel potente poli cilíndrica da época, compreendida a mesma Pierce Eight com um motor de 6.000 cilindradas e 125 cavalos de potencia. Tesla contou a Savo que cedo o receptor de energia estaria sendo utilizado para a propulsão de trens, embarcações, aviões e automóveis. No final da experimentação, o inventor e seu motorista entregaram o automóvel em um lugar seguro, concordado precedentemente – o velho celeiro de uma fazenda cerca de 30 quilômetros de Buffalo. Deixaram o automóvel no lugar, mas Tesla levou consigo o seu dispositivo de recepção e a chave para ligar. Neste romanesco aspecto do negocio continuou. Petar Savo apanhou das indiscrições segundo as quais uma secretaria tinha falado das provas secretas e foi despedida. Isto explicaria um impreciso rendi conto das experimentações que apareciam em diferentes cotidianos. Quando perguntaram a Tesla da onde provinha a energia, dada a evidente ausência de bateria, ele respondeu relutante: “Do éter tudo entorno a nós”. Alguns sugeriram que Tesla fosse doido e de qualquer modo conectado a forças sinistras e ocultas. Tesla foi insensato. Retornou junto a sua caixa misteriosa em seu laboratório de Nova Iorque. Terminou assim a breve experiência de Tesla no mundo do automóvel. Este acidente da infração na segurança pode ser apócrifo, dado que Tesla não desdenhava de utilizar a propaganda para promover as suas idéias e invenções, se bem quando estes dispositivos colocariam em perigo o status quo da indústria ele tinha boa razão para ser circunspecto nos seus contatos. A energia do éter cuja referira Tesla, é uma forma de energia que nossos antenados pareciam já conhecer: podemos achar descrições parecidas conectadas a espiritualidade e ao ser humano nos textos védicos sânscritos milhares de anos atrás.
As instruções do cientista Nikola Tesla eram decididamente avançadas respeito ao tempo em que viveu. As suas invenções e os seus estudos foram sempre incompreendidos (ignorados) porque muito para frente do conhecimento das leis e dos fenômenos físicos. A distancia de anos, se veem os resultados de seu trabalho. Quem estuda Tesla, admite que conseguirá a compreender noções que atualmente começamos somente a intuir. Isto é o que ele realizou foi fruto de estudos avançados, tanto é que foi apenas compreendido por seus colaboradores. Provável, pelas suas pesquisas tanto revolucionarias que comporta uma proximidade diferente a física, teria a necessidade de assimilar das disciplinas orientais um novo modo de explicar e compreender a realidade da natureza. Tesla, certamente por esta motivação, inclui a antiga terminologia Sânscrita nas suas descrições dos fenômenos naturais. Desde 1891 delineou o Universo como um sistema cinético cheio de energia dominante em todo lugar. Os seus conceitos durante os anos sucessivos foram enormemente influenciados pelos ensinamentos de Swami Vivekananda, o primeiro de uma serie de Yogi orientais que trouxeram a filosofia e a religião Védica ao Ocidente. Depois do encontro com Swami e depois de ter continuado o estudo das visões orientais dos mecanismos que guiam o mundo material. Tesla Começou a usar palavras Sânscritas Akasha e Prana, e o conceito de éter luminoso (portador de luz) para descrever a fonte, existência e constituição da matéria. Conceito largamente usado no passado para explicar muitos fenômenos naturais, mas não conseguiu nunca definir matematicamente o éter, como tecido infinito e comum que permeia no Universo.
Tais conceitos próprios dos estudos físicos modernos são enfrentados nos Vedas, uma coleção de antigas escrituras indianas compostas de hinos, orações, mitos, crônicas, dissertações sobre a ciência, a natureza e o mundo real, remonta pelo menos a 5.000 anos atrás. A natureza da matéria, da ante matéria a as concepções sobre a estrutura atômica que vinham descritas nos textos Védicos, com grande modernidade de explicações e dissertações. Geralmente todos os tímidos tentativos de interpretação da natureza em textos de culturas do passado pecavam de ingenuidade conceitual, coisa absolutamente ausente nas Vedas, escritos em Sânscritos, cuja origem não foi ainda entendida totalmente. Estudos conduzidos linguistas ocidentais sugeriram que tal idioma seja nato no Himalaia e no sul da Índia da migração da cultura Indo-Ariana.
Paramahansa Yogananda e outros historiadores, mesmo, discordam, retendo que não são suficiente as provas na Índia para suportar tais teses. Tem muitas palavras em Sânscrito que descrevem conceitos totalmente desconhecidos aos ocidentais e cada vocábulo pediria inteiros parágrafos para sua tradução em uma língua ocidental. Tesla, portanto, utilizava os termos Védicos para procurar uma chave explicativa das suas idéias sobre o eletromagnetismo e a natureza do Universo. Mas onde dispôs os conceitos Védicos e a terminologia Sânscrita? Muitos sustentam através da sua colaboração com Swami Vivekananda. Nato a Calcutá, na Índia em 1863, Vivekananda foi inspirado pelo seu mestre, Ramakrishna, para mostrar ao homem cada manifestação visível do Divino. Em 1893 iniciou uma viagem ao Ocidente, esperado pelo Parliament of Religions situado a Chicago. Durante os três anos viajou pelo Estados Unidos e Europa encontrara muitos dos mais famosos cientistas do tempo, incluíra Lord Kelvin e Tesla, o qual, especializado no campo da eletricidade, ficou muito impressionado no escutar de Swami a sua explicação da cosmogonia Samkhya e a teoria dos ciclos dados pelos Hindus. Em particular pela sua semelhança entre teoria de Samkhya sob a matéria e a energia e aquela da moderna consciência cientifica. Foi a uma festa na casa da atriz Sarah Bernahardt que daqui em diante o primeiro encontro entre Tesla e Vivekananda.
Em consequência, uma carta a um seu amigo, datada 13 fevereiro 1896, o mestre anotou o seguinte: “... Mr. Tesla ficou capturado sentindo falar do Védico Prana, Akasha e o Kalpas, e em acordo com ele sou convicto que são as únicas teorias que a ciência moderna poderia apoiar... Mr. Tesla pensa depois de poder demonstrar matematicamente que a força e a matéria são redutíveis a energia potencial. Na próxima semana lhe farei uma visita para ver esta demonstração matemetica”. Vivenkananda esperava que Tesla conseguisse a demonstrar isto que nos chamamos matéria não é que energia potencial, enquanto isto teria reconciliado os ensinamentos dos Vedas com a ciência moderna. Swami chegou a conclusão que “neste caso, a cosmologia Védica seria baseada em seguros fundamentos científicos. Reconstruir a teoria da Energia cósmica de Tesla é muitas vezes difícil. Os seus documentos assim como os seus projetos foram roubados e bem escondidos, para depois torna-se “reservados por motivos de segurança nacional”, enquanto os seus 700 patentes, cuja interno achamos esporadicamente os referimentos, ficaram impossíveis de se achar, como se tivessem dissolvido no vazio, o no cofre das sociedade dos Illuminati. Em ocasião de seu 79° aniversário, em 1938, cinco anos antes de sua morte, anunciou a maior descoberta de sua vida e disse que cedo teria doado ao mundo inteiro, não apenas tivesse completado o desenvolvimento dos aspectos mais segredos. Tesla referira-se a Teoria Dinâmica da Gravidade e a Energia do Cosmo, que era depois a descoberta de uma Verdade física nova, não tem energia se não aquela que recebemos do ambiente. Na sua breve introdução teórica Tesla determinou que se referira a moléculas e átomos assim como aos maiores corpos estrelares, “... a todos os corpos presentes no universo cada fase da existência da formação até a ultima desintegração”. A teoria da relatividade muitas vezes se refere a formação da “energia pura” em alguma “forma”, mas na realidade a energia é um “potencial” abstrata que é sempre no futuro. Como se pode distinguir as forças do universo que isto é puro e que isto é tem uma forma?!
Nos seus escritos achamos muitas vezes expressões poéticas, da ênfase de um verdadeiro visionário, como aquela que descreve a terra como a “estrela do nascimento humano”, e usam os “raios de Júpiter”, (Deus do céu indo-europeu) o homem “aniquilara o tempo e o espaço”, iludindo o uso da eletro-propulsão (“raios”), para viajar rapidamente e anular tempo e espaço. Tesla então delineou a sua Teoria Dinâmica da Gravidade em uma prosa onírica, de extraordinária beleza. “O éter é transportador de luze preenche cada espaço, o éter age como força criativa que da vida”. Viaja em “turbilhões infinitésimos” (“micro hélices”)próxima a velocidade da luz, virando matéria medível. A sua força diminui e chega a terminar totalmente, regredindo em matéria, segundo uma espécie de processo de decaimento atômico. Os homens podem assim refrear estes processos de passagem da energia para a matéria, e assim pode capturar a matéria do éter, alterar a grandeza da Terra, controlar as estações, guiar a rota da terra através do Universo, como uma nave espacial, e depois causar colisões dos planetas para produzir novos soles e estrelas e assim, calor e luz.
O homem pode originar e criar a vida infinitamente. “Tesla se refere a uma energia ilimitada, capturada do ambiente que nos circunda, e a sua descoberta vem de uma outra bem maior, a qual tem a possibilidade de converter a energia em uma força mais forte – mediante a eletro pulsão, que vem usada para controlar a força de gravidade mais fraca”. Mas o que é o éter de Tesla? Não era nem éter “solido” de Maxwell e Hertz, nem aquele gasoso de Lorentz. O éter de Tesla consiste em “cargas imergidas em um fluido isolante” que preenche o vazio do espaço. As suas propriedades variam segundo do seu movimento relativo e da presença de massa e de um ambiente elétrico ou magnético: o éter de Tesla vinha enrijado variando rapidamente forças eletromagnéticas, e vinha envolvido assim em efeitos gravitacionais. “A Terra é – como explicou Tesla, uma bola de metal carregada que se move através do espaço” e que cria um enorme quantidade de energia variando rapidamente forças eletrostáticas, que diminuem a intensidade”. Ele ilustra como os movimentos mecânicos são produzidos por uma força eletrostática diversa que age através de um meio gasoso, que é excitada pelas mudanças rápidas do potencial eletrostático. Se presume enormes estresses eletrostáticos ajam, através deste meio, variando rapidamente de intensidade, se poderia mover o corpo através dele mesmo. O éter é normalmente neutral eletricamente e penetra cada matéria solida. “A energia” não existe em forma física, mas é “o potencial de trabalho” é “tempo” que é uma medida arbitraria da porcentagem do moto da matéria que atravessa o espaço cheio de éter. Todos os eventos acontecem no presente, e o “passado” e “futuro” são somente metáforas.
Esta energia grátis que é iluminada é universalmente trabalho potencial, criado pelo moto perpetuo da matéria e do cambio perpetuo de forças mais fortes e mais fracas através do qual vem mantido o equilíbrio do universo. Quando a matéria solida viaja através do espaço, suporta o “vento do éter” e as diferenças em potenciais elétricos provocam mudanças no deslocamento eletromagnético no interno da massa e do vento do éter. O campo elétrico da terra cria o deslocamento magnético no interno do éter e o acumula no interno do campo elétrico da terra. A diferença entre o deslocamento magnético no interno de uma massa e o deslocamento magnético fora da massa do éter é a “gravidade”. O Governo Segredo até agora controlou a tecnologia eletro pulsão foram escondidas através de “efeitos especiais”, e a disseminação de falsas origens “alienas”, através de grupos de “UFOlogia” conduzidos por agentes segredos do governo. O acesso a verdade consentirá a criação da free energy que nos levará a conquista da liberdade e da sobrevivência, e apesar da confusão das grandes mentiras, e o abuso judicial e socioeconômico do estado social, nós podemos trazer a luz a ciência e a tecnologia verdadeira. E é pelo mesmo motivo que não será nunca revelado ao mundo o segredo conteúdo na grande pirâmide, ou seja a torre djed (o zed) que não é que a antiguíssima “Torre de Tesla”, ou seja aquele instrumento em grado de receber e enviar informações e potencia sem cabos comunicantes propagando em todo o planeta a energia assim recavada. Substancialmente a central energética de todo o impero de Atlantes. Tesla também tentou construir um aparelho similar: A Wardenclyffe Tower (1901-1917), também conhecida como a Torre de Tesla, era uma das primeiras torres aéreas sem cabos que demonstravam a habilidade de receber e enviar informações e potencia sem cabos comunicantes.
O aparato do núcleo não foi nunca completamente operativo e não foi completado por causa de problemas econômicos. A torre foi chamada assim depois que foi comprada por James S. Warden, um advogado e banqueiro do oeste que comprou terrenos em Shoreham, Long Island, cerca de 60 milhas de Manhattan. Aqui construiu uma comunidade de encontro conhecida como Wardenclyffe-On-Sound. Warden acreditava que com o funcionamento do sistema mundial de Tesla seria nata na área uma “cidade da radio”, e ofereceu a Tesla 200 acres (81 hectares) de terra perto da ferrovia onde construir a torre para a telecomunicação sem cabos e os aparelhagem do laboratório. O edifício de tijolo de 94 por 94 pés foi projetado pelo arquiteto Sanford White. A torre foi completada em 1904 mas o transmetidor nao foi nunca completamente terminada por causa dos problemas econômicos. Enquanto trabalhava para desenvolver uma explicação para os dois fenômenos observados, mencionados acima, Tesla entendeu que a energia elétrica podia ser enviada fora do espaço e podia ser descoberta da um instrumento receptor e na vizinhança geral da fonte, sem precisar de cabos comunicantes. Ele criou duas teorias referidas a estas observações, em base as quais:
1. Usando duas fontes de primeiro tipo, posicionadas em pontos distantes da superfície da terra, é possível incitar um fluxo de corrente elétrica entre elas.
2. Incorporando uma porção da terra, como parte de um potente oscilador de segundo tipo, o disturbo pode ser impresso sob a terra e pode ser relevado “a grande distancia ou também sob toda a superfície do globo”.
Tesla supôs, além disso, que a Terra é um corpo carregado vagante no espaço. Grande importância teria, primeiro de tudo, estabelecer coisa é a capacidade da terra? E que carga contem, se é eletrificada? Enquanto nós não temos nenhuma evidencia positiva de um corpo carregado que exista no espaço, sem outros corpos carga oposta que estão próximas, existe a probabilidade que a terra seja um tal corpo, por qual teve um processo de separação de outros corpos – e esta é a visão aceita pela sua origem – teve que segurar uma carga, come acontece com todos os processos de separação mecânica. Tesla era familiar com demonstrações que compreenderam a carga da garrafa de Leida e as esferas de metal isoladas com maquinas de influencias eletrostáticas. Portanto estes elementos muito próximos e fazendo-os tocar diretamente, para depois separa-los, a carga pode ser manipulada. Ele tinha certamente isto em mente, na criação de sua imagem mental, não podendo saber que o modelo da origem da Terra era impreciso, o modelo, ao momento, aceito da origem planetária é aquele do acrescimento e colisão. «Se fosse um corpo carregado isolado no espaço, a sua capacidade deveria ser extremamente pequena, menos de um milésimo de farad.» Nós, ora, sabemos que a terra é um corpo carregado, em seguida a processos pelo menos em parte relativos a interação entre o feixe continuo de partículas carregadas chamadas vento solar, que como sair do centro do nosso sistema solar e a magnetosfera da Terra. E nós sabemos também que a estima da capacidade de Tesla era correta: a capacidade da Terra e de cerca 710 μF. “Mas os estratos superiores do ar são condutores e assim, provável, que é meio espaço livre mais adiante da atmosfera podem conter uma carga oposta. Assim a capacidade deveria ser incomparavelmente maior.” Nós sabemos, ora, que um dos estratos superiores da atmosfera da Terra, a ionosfera e condutor. “Em todos os casos é de maior importância ter uma idéia de quanta eletricidade a Terra contem.” Uma outra coisa, cuja nós ora somos conscientes é que a Terra tem uma carga negativa existente na natureza atenção pela região que conduz da atmosfera, que começa a uma altura cerca de 50 km.
A diferença potencial entra a terra e esta região é sob a ordem de 400.000 volt. Perto da superfície da Terra existe um campo elétrico direto decrescente e onipresente de cerca 100 V/m. Tesla se referiu a esta carga como o “niveau elétrico” o nível elétrico. “É difícil dizer se nós nunca obteremos esta sabedoria necessária, mas tem de esperar que sim, quer dizer, por meio da ressonância elétrica. Se tivéssemos certeza que o período de carga da terra, quando disturbada, oscila respeito a um sistema opostamente eletrificado ou circuito noto, nós certamente conheceríamos um fato de maior importância, para ser o bem-estar da humanidade. Eu proponho de procurar o período, por meio de um oscilador elétrico ou uma fonte de corrente elétrica alternada...” Mais de dez mil anos atrás nossos antigos pais, durante a idade do ouro eram já em possesso de sabedorias necessárias para realiza-lo... Por quê hoje não conseguimos a utilizar sistemas que “explorem” a free energy pode ser enquadrado em dois modos: um cientifico-acadêmico e o outro econômico. O primeiro exaltaria inúmeros princípios físicos (como aquele de acumular energia) que “matematicamente” excluindo a possibilidade da existência de fontes de energias infinitas e utilizáveis. O segundo, entraria em campo um principio, provável não escrito, que vale na economia: um produto, ou um serviço, é explorável quando é monopolizável e esgotável. Em outras palavras, se existe um produto, ou um serviço, que não faz ganhar ninguém não poderá nunca ser colocada a disposição de qualquer utente. Quer dizer: “Alguém deve lucrar”. As energias livres, então, por definição seriam comercializáveis: ninguém poderia vender energia produzida grátis ou infinita por que cada um seria independente e não teria necessidade de submeter-se as leis da economia mundial.
Se Tesla (ou quem tem extorquir e desfrutar das descobertas) tivesse individuado o modo de gerar infinita energia, para as motivações apenas descritas, é normal que hoje não se saiba nula e que oficialmente não se fale. O estado atual da economia é fundado próprio com a necessidade de um monopolizador que ganha e um utente final que gaste. A banalidade deste tal conceito é infelizmente para todos os cientes e que intuam as prováveis consequências. As free energies destruiriam os vários monopólios, não sendo mais indispensáveis o desfrutamento das fontes de energias naturais nem o dinheiro útil em possesso da parte de poucos. Infelizmente para os “cientistas oficiais”, o conceito das free energies, e o consequente eventual utilizo, não é absolutamente em contrasto com alguma energia física. Provável não é acaso que Tesla não aceitava completamente as teorias de Einstein: a Relatividade, não exclui a possibilidade de energia infinita praticamente grátis, mas a rende utilizável dado que incontroláveis (a nota equação E=mc2 de fato conduz a conclusões do gênero). Tesla talvez intuiu, graças ao estudo das concepções cientificas Védicas, que a energia livre é um estado da matéria, mais que um resultado de uma sua manipulação. Compativelmente com Einstein, de qualquer modo, era seguro que a matéria fosse energia. Qual é então a diferença entre o modo de ver a natureza no Ocidente e no Oriente? Os Vedas contem todas aquelas concepções e aquele vasto termos científicos filosóficos que Tesla estudou e com os quais descreveu a natureza assim como ele a via, realizando os projetos tecnológicos que originaram-se. Além disso continham as crônicas e as descrições de eventos históricos acontecidos a mais de 5.000 anos atrás na Índia e personagens e meios pegaram parte. Os aviões descritos em batalhas e conflitos espocais são os Vimanas, maquinas voantes com uma tecnologia avançadíssimas para a época histórica a nós nota e revolucionaria para a nossa civilização, enquanto mensagem cifrada de conhecimentos transmitido da milênios.
A mistura perceptiva nos textos Védicos entre filosofia e ciência, mundo espiritual e mundo físico, com termos (entre os quais aqueles adquiridos por Tesla) comuns a um ou ao outro campo, faz intuir que tinha uma mentalidade na época dos eventos descritos (não mais consideráveis, neste ponto, como míticos) completamente diversa e in sintonia com a natureza. É de exemplo o conceito oriental dos Chakra (vórtices de energia) no corpo humano, portais energéticos (amplificadores) físicos e psíquicos, todos parecidos às descrições dos sistemas do propulsão adotadas pelos Virmana. Vórtices de matéria (mercúrio) incendiados com o fogo(energia), que gerariam uma espécie de lentes amplificadoras de energia, com capacidade de sustentar no ar estes engenhos, fazem intuir, como naquele tempo na Índia não tivessem diferenças entre o mundo espiritual e físico. Se olhamos, invés, a historia do Ocidente, tal dicotomia é presente sempre. Que Tesla tivesse achado nos termos Védicos total correções descritivas das suas teorias, faz a entender que tivesse imaginado que, hoje, predicar os fautores da free energy. O mundo material e espiritual sujeita-se a iguais leis que governam também o microcosmo e o macrocosmo. Estes sistemas de propulsões renovadoras poderiam ter sidas aplicadas no âmbito pela procura e projetação aeronáutica nazista, prosseguida depois da segunda guerra mundial nos Estados Unidos. Nestes últimos anos teve um aumento do fenômeno ufológico, de uma parte ao o outro do globo, que não parece tenha precedentes estatísticas. É também verdade que o aumento dos avistamentos é hoje mais evidentes graças (ou a causa) da rede web, que mete em grande ressalto filmagens (verdadeiras ou falsas), por sites, blogs e fóruns natos ad hoc, mas tudo isto induz de qualquer modo uma constatação em relação aos UFO: não conhecemos toda a verdade.
Uma verdade que poderia ser silenciada sobretudo pelo setor da procura e tecnologia militar, dentro da qual poderia ser finalmente explicada a origem dos objetos voadores não identificados. Por atenção, tem hipóteses que a disponibilidade pelos militares de uma tecnologia secreta, toda terrestre, com a qual conseguiram construir aviões com feições muito parecidas aos objetos que decénio voariam acima de nossas cabeças. Tesla escreve: “como afirmado em uma precedente ocasião, quando foi estudante Universitário, eu concebi uma maquina voante, bastante diversa daquelas presentes. O principio situado abaixo era solido, mas não pode ser colocado em pratica porque quis um movente primário suficientemente de grande atividade. Nos ano mais recentes, resolvi este problema e estou ora planificando uma máquina aérea “sem plano de sustentamento, alheta, propelentes e outras fixagens externas, que serão capazes de imensas velocidades e serão provavelmente capazes de fornecer potentes argumentos para a paz no próximo futuro”. Nikola Tesla escreveu a um manager da Westinghouse Electric Company em 1912. “Não deveria surpreender-nos de qualquer maneira se um dia voarei de Nova Iorque ao Colorado Springs em um aparelho que parecerá a um fogãozinho a gás e com um peso parecido e, se necessário, será capaz de entrar e partir através de uma janela”.
Na realidade, “o fogãozinho voador” de Tesla usava um sistema de eletro propulsão, que deveria ser alimentada por alimentadores externos e com um sistema wireless de transmissão de energia ou com um gerador de potencia interna. Em um artigo de 1911 no The Sun Tesla descreve a sua máquina voadora: “O Dr. Nikola Tesla na noite passada sentou-se comodamente sob seu sofá a Waldorf, e falou com calma de aviões sem asas, propelentes ou outros mecanismos dos aviões ora familiares que voariam no espaço com incríveis velocidades, ou mais lentamente levando cargas pesadas, e cada caso sempre com segurança, come o mais prosaico dos veículos com rodas”. “ A aplicação deste principio dará ao mundo uma máquina voadora diversa da qualquer coisa que nunca existiu antes. Não terá asas, reatores ou instrumentos parecidos usados até agora. Será pequena e compacta extraordinariamente veloz e, sobretudo, perfeitamente segura na maior tempestade. Pode ser construída de qualquer tamanho e levar qualquer peso se queira”. Quem tenha familiaridade com os princípios operativos do assim dito “aeroplano convencional” entende que a máquina voadora de Nikola Tesla descrita nestes passos de 1911 deve ser um avião “anti gravidade” quer dizer um verdadeiro “disco voador”. Segundo vozes que nunca foram confirmadas, as SSE-IV (Entwicklungsstelle 4), as ocultas SS do Sol Negro (Schutze Sonne) guiados por Reichsfuhrer SS Hans Kammler, desenvolvendo os projetos da JFM produziram um motor magnético que comandava a gravidade como força propulsiva. Em 1939 produziram a RFZ-5 e as provas vinham efetuadas no estabelecimento secreto Vril Arado de Brandeburg. Desenvolvendo a RFZ teria nascido o Haunebu I, de 24 metros de diâmetro, com motor Thule Tachyonator cuja protótipo voou a uma velocidade de 4.800 km/h com a possibilidade de evolução até 17.000 km/h. Para resistir as incríveis temperaturas produzidas pela altíssima velocidade que tais meios alcançavam, as SSE-IV desenvolveram um especial material resistente ao calor, denominado Victalen. O protótipo sucessivo, o Haunebu II com um diâmetro de cerca 30 metros, podia voar de 6.000 km/h até aos teóricos 21.000 km/h. A autonomia era sempre limitada a poucos minutos de vôo. O Haunebu III teria tido um diâmetro de 70 metros e uma velocidade de 7.000 km/h até uma possível teórica de 40.000 km/h.
A ultima, Haunebu IV do diâmetro de 120 metros, com autonomia superior a 20 horas, teria a capacidade absoluta de viajar no espaço, teria ficado somente um projeto no papel. Os nazistas gostariam de ter utilizado estes instrumentos como armas, para vencer a guerra. Tesla tinha objetivos nobres, fornecer a humanidade a possibilidade de usufruir da energia quase ilimitada e sobretudo em forma livre, gratuitamente, assim como era durante a idade do ouro. Ninguém consegui no seu intento. Provavelmente hoje para saber que fim fizeram estes projetos precisaria fechar os serviços segredos americanos, detentores das sabedorias tecnológicas conseguidas pelos alemães em virtude de nota operação Paperclip.
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