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Dubbio "esistenziale": traduttori affermati che non riescono a fatturare per vivere degnamente?
Thread poster: María José Iglesias
Riccardo Schiaffino
Riccardo Schiaffino  Identity Verified
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Nuova risposta a Gianfranco Aug 2, 2012

gianfranco wrote:

Riccardo,
in teoria sono d'accordo con quanto hai scritto sopra, perfettamente corretto, ma poi, nella grande maggioranza dei casi non corrisponde alla realtà, e quindi non serve. Il tuo suggerimento, per la maggioranza dei traduttori, è come se fosse scritto in linguaggio Klingon.
Ben pochi lo recepiscono, e ora mi spiego meglio, con esempi.


Andrebbe tutto bene, anche dire queste cose (1 o 2 volte basterebbero per una generazione intera) se la maggior parte dei traduttori possedessero, in dosi normali, il comune senso pratico nel condurre un'attività economica autonoma.
Invece, a quanto vedo, pare che questa funzione venga asportata chirurgicamente, forse durante gli studi di lingue o di traduzione. Non so perché, non so come, ma è quello che accade!
In generale, i traduttori hanno pochissima propensione a calcolare, inclusi i calcoli e le altre valutazioni accessori indispensabili per determinare una tariffa, "la loro tariffa", il valore del proprio servizio!!
E ancor meno ritengono che sia normale proporla ai clienti, come invece è normale in tutte le altre attività.
...
A fronte di un 80%, 90% forse anche il 95% di concorrenti che lavorano in questo modo (sì, lo so, sono un ottimista) e con un 100% dei clienti che lo sanno perfettamente (e ne approfittano con gusto!), anche se qualche traduttore impara la lezione, di fronte alle valanghe di nuovi "letterati non numerati" che arrivano ogni anno sul mercato, che partono praticamente tutti da "zero in business", e altre anomalie del settore (che ora non cito), ho concluso che si tratta di una battaglia persa, con molte vittime sul campo.


Sarebbe facile darti ragione in pieno, ma non lo faccio. Prima di tutto perché io no so quale percentuale dei traduttori non si sappia gestire come attività commerciale. Sospetto anch'io altina, ma penso molto inferiore al 95% che dici tu.

Non so, forse è perché sono ormai a incontrare e parlare con traduttori di qui (e con agenzie di questo), ma, per esempio, se in Italia è purtroppo (ancora) normale che l'agenzia dica subito quali tariffe paga, negli Stati Uniti, per mia esperienza, le agenzie chiedono che tariffe fai. Poi, magari tirano sul prezzo e non accettano quello che gli fai - ma, almeno, partono dal punto di vista giusto.

Anch'io ho studiato (e ora insegno) traduzione all'università. A Trieste ci avevano preparato bene, dal punto di vista della traduzione e linguistico. Dal punto di vista commerciale niente. Ma quelli di noi che hanno voluto hanno imparato a gestirsi come attività, lo hanno fatto.

Intendiamoci, anche qui conosco molti traduttori che non sanno gestirsi, ma ne conosco anche di quelli che non solo sanno (o hanno imparato) a gestirsi come attività commerciale, ma che lo stanno insegnando ad altri (due esempi: Corinne McKay e le gemelle Jenner).

Personalmente non accetto di essere trascinato verso il baratro economico, perché chi fa un prezzo adeguato al servizio offerto, o al costo della vita, viene emarginato dai clienti mangiatori di lemmings, e non posso difendermi in alcun modo.

I mangiatori di lemmings continueranno ad operare sul fondo del mercato, ma ci sono tanti altri clienti (anche agenzie), che invece apprezzano il lavoro di qualità, e lo pagano per quel che vale.

Non è che sia facile: significa anche, tra le altre cose, dover a volte cambiare clienti (è più difficile aumentare i prezzi ai clienti vecchi che imporne di più alti a quelli nuovi), ma penso che si possa fare.

Forse sono meno pessimista di te riguardo al futuro della nostra professione. Penso anch'io, intendiamoci, che nella fascia bassa del mercato ci sarà sempre meno spazio per tariffe decenti: si arriverà, in quella fascia, a lavoro di post editing più che di traduzione. Ma penso che in altre fasce di mercato la domanda per traduzioni di qualità continuerà a crescere, e probabilmente ad un ritmo maggiore dell'offerta corrispondente di traduttori che sanno fornire un servizio di qualità in certi settori.


[Edited at 2012-08-03 06:15 GMT]


 
gianfranco
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e buonanotte! Aug 3, 2012

Riccardo,
si può essere pessimisti o ottimisti, nessuno saprà mai quanti sono i "lemmings" che si buttano giù dalla rupe a migliaia, ma non credo si possa discutere sul fatto che sono almeno il 95% agli inizi dell'attività, e poi comunque restano la stragrande maggioranza.
E allora, aggiungendo le migliaia di new-entries di ogni anno, siamo in una situazione che affligge, che piaccia o meno, un po' tutti.
Certo, spostandosi verso le fasce alte il problema si sente meno,
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Riccardo,
si può essere pessimisti o ottimisti, nessuno saprà mai quanti sono i "lemmings" che si buttano giù dalla rupe a migliaia, ma non credo si possa discutere sul fatto che sono almeno il 95% agli inizi dell'attività, e poi comunque restano la stragrande maggioranza.
E allora, aggiungendo le migliaia di new-entries di ogni anno, siamo in una situazione che affligge, che piaccia o meno, un po' tutti.
Certo, spostandosi verso le fasce alte il problema si sente meno, ma alle fasce basse, medio-basse, medie e anche medio-alte, si sente eccome, perché la massa crea il trend.
E si salvi chi può!


Riccardo Schiaffino wrote:
Intendiamoci, anche qui conosco molti traduttori che non sanno gestirsi, ma ne conosco anche di quelli che non solo sanno (o hanno imparato) a gestirsi come attività commerciale, ma che lo stanno insegnando ad altri (due esempi: Corinne McKay e le gemelle Jenner).

Ottime persone, conosco i loro libri e blog, sono buoni, ma due rondini non fanno primavera.
Quante persone mettono in pratica i loro insegnamenti?
E' un fatto di mentalità, anzi di mancanza della mentalità per condurre un business, come dicevo.


ciao... e buonanotte!
GF


[Edited at 2012-08-03 00:43 GMT]
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Giulia Sandrin
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Può capitare Aug 8, 2012

A me sinceramente capita e mi sto ponendo le stesse domande da anni. Leggo di colleghi che fatturano tantissimo e che riescono a lavorare a tariffe - per me - molto alte. (Ma che in realtà sarebbero giuste.)

E sono giunta a queste conclusioni:
1) forse non sono brava a propormi e presentarmi
2) forse non ho abbastanza clienti diretti
3) forse attualmente, avendo una bimba piccola, non riesco ad essere competitiva perché sono costretta a ridurre le ore di lavoro... See more
A me sinceramente capita e mi sto ponendo le stesse domande da anni. Leggo di colleghi che fatturano tantissimo e che riescono a lavorare a tariffe - per me - molto alte. (Ma che in realtà sarebbero giuste.)

E sono giunta a queste conclusioni:
1) forse non sono brava a propormi e presentarmi
2) forse non ho abbastanza clienti diretti
3) forse attualmente, avendo una bimba piccola, non riesco ad essere competitiva perché sono costretta a ridurre le ore di lavoro
4) sono sfigata
5) forse non sono brava come traduttrice!

Ho cercato di correre ai ripari:
1) ho migliorato il mio sito e il mio profilo, mi sono fatta scrivere alcune referenze
2) ho contattato molti potenziali clienti diretti
3) purtroppo per migliorare il punto 3 devo aspettare che mia figlia cresca!
4) proverò ad indossare un amuleto della fortuna
(riguardo il punto 5 non saprei... credo che, se tanti clienti continuano a fidarsi di me, forse non sono poi così tanto male!)

Purtroppo, allo stato attuale, non riesco a trovare clienti diretti, ma non saprei spiegare il motivo. La crisi? Le combinazioni linguistiche che offro non sono appetibili?
Ho provato ad ampliare la cerchia di agenzie proponendo tariffe più alte, ma mi sento spesso rispondere che le tariffe sono inaccettabili per loro e quindi non mi richiamano più (e parlo anche di agenzie straniere, non solo italiane).
Come faccio a vivere così? Beh, al momento è un lavoro che mi consente di vivere dignitosamente se aggiunto allo stipendio di mio marito e che, cosa più importante per me, mi permette di crescere mia figlia giorno per giorno, dedicandomi a lei senza lasciarla troppo ai nonni e senza mandarla al nido. Collaboro con alcune agenzie che non hanno tariffe altissime, ma che mi garantiscono un volume di lavoro costante che mi permette quindi di gestire al meglio il mio tempo ed eventuali imprevisti.

Per adesso mi sforzo di andare avanti così, impegnandomi giorno per giorno per trovare clienti migliori e tariffe più alte.
Ah sì, e indossando ovviamente il magico amuleto della fortuna!
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Paola Dentifrigi
Paola Dentifrigi  Identity Verified
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La fame caccia il lupo dai boschi Aug 8, 2012

Se un traduttore (o più spesso purtroppo una traduttrice) gode di quel welfare tutto all'italiana che è la famiglia, sia esso rappresentato da mariti o genitori o nonni e che per la congiuntura non potrà durare, se non con ingenti patrimoni (e son qui che aspetto il tonfo), spesso non si ingegna, ma si adagia.
Ne consegue: lavori rifiutati nel week end e durante certe feste comandate (e si legga pure agosto...), orario di lavoro ridotto all'osso, atteggiamenti acidi con le agenzie, man
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Se un traduttore (o più spesso purtroppo una traduttrice) gode di quel welfare tutto all'italiana che è la famiglia, sia esso rappresentato da mariti o genitori o nonni e che per la congiuntura non potrà durare, se non con ingenti patrimoni (e son qui che aspetto il tonfo), spesso non si ingegna, ma si adagia.
Ne consegue: lavori rifiutati nel week end e durante certe feste comandate (e si legga pure agosto...), orario di lavoro ridotto all'osso, atteggiamenti acidi con le agenzie, mancanza di flessibilità, risposte poco tempestive alle mail, telefono staccato, scarsa cura del lavoro, scarsa volontà di aggiornamento, scarsa curiosità per nuovi software e settori, poche idee, poca voglia di collaborare con i colleghi, ignoranza del sistema fiscale e previdenziale ecc. ecc.
L'unica cosa che non credo sia un motivo del basso reddito è il nero, a meno che il lavoro a latere non sia: estetiste a domicilio, donne delle pulizie, idraulici ed elettricisti.

Ciao,
Paola con vista mare non come Giovanni, ma pur sempre mare
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Felicita Ratti
 
gianfranco
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Saturazione del settore Aug 8, 2012

Ecco la risposta... o il sintomo chiave

Giulia Sandrin wrote:
Ho provato ad ampliare la cerchia di agenzie proponendo tariffe più alte, ma mi sento spesso rispondere che le tariffe sono inaccettabili per loro e quindi non mi richiamano più (e parlo anche di agenzie straniere, non solo italiane).


Ci sono molti traduttori, soprattutto nelle combinazioni linguistiche più comuni. Certamente molti di più di quelli che il mercato potrebbe assorbire. Che siano giovani o esperti, preparati o non preparati, specializzati o generalisti, siamo troppi in tutte le categorie.

Di conseguenza molti traduttori, pur di lavorare ogni tanto, abbassano le tariffe.
Di conseguenza, non si trovano facilmente lavori a tariffe eque.
Di conseguenza, al momento il gioco non sta in mano ai fornitori (noi) ma ai clienti, che danno le carte e contano i punti.

A peggiorare le cose, per i traduttori italiani, la situazione economica, che comporta una riduzione delle richieste e, contemporaneamente, un aumento della concorrenza.
Per esempio, molte persone si riversano sulla traduzione, avendo perso un altro lavoro, o perso la speranza di trovare un impiego fisso altrove. Ci sono anche molti traduttori che erano il secondo reddito in famiglia, e si ritrovano a spingere sull'acceleratore perché l'altro impiego della famiglia è venuto a mancare o comunque appare pericolante.
E altre situazioni che creano pressione sul nostro settore...


C'è da notare che il mercato italiano (e con questo intendo la situazione dei traduttori che hanno l'italiano come lingua di lavoro), nonostante la sua situazione infelice, non soffre tanto quanto altre lingue quali lo spagnolo (il sudamerica che tende a fare le scarpe agli europei), il russo (i residenti in Europa occidentale o Nordamerica vengono battuti sul prezzo dai residenti in paesi dell'Europa orientale o in Russia) e altri mercati in cui l'offerta mette in concorrenza paesi con costo della vita molto diverso.

Almeno da questo problema non siamo afflitti, ma lo siamo da numerose altre piaghe...

GF


 
Fabio Scaliti
Fabio Scaliti  Identity Verified
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Un altro punto di vista Aug 8, 2012

gianfranco wrote:

Ci sono molti traduttori, soprattutto nelle combinazioni linguistiche più comuni. Certamente molti di più di quelli che il mercato potrebbe assorbire. Che siano giovani o esperti, preparati o non preparati, specializzati o generalisti, siamo troppi in tutte le categorie.



Ci stiamo a mano a mano allontanando dal tema principale della discussione, e mi scuso se contribuisco alla deriva. Ma volevo fornire un punto di vista diverso sulla questione dei "troppi traduttori".

Don DePalma di Common Sense Advisory sostiene una cosa un po' diversa (http://www.commonsenseadvisory.com/Default.aspx?Contenttype=ArticleDetAD&tabID=63&Aid=2870&moduleId=390)

Copio qui due passaggi che ritengo esemplari del suo messaggio:

"Given the US$31.4 billion in language service revenue booked in 2011, it may seem counterintuitive to state that high-quality human translation may soon become a scarce, if not more expensive, offering. However, in our recent report on translation providers, we saw a coming shortage caused by burgeoning demand for translation, a chronic shortfall of qualified language specialists, and stagnant translator productivity."

"The supply of translators is shrinking. Executives at language service providers (LSPs) regularly tell us they cannot find enough qualified language specialists to meet their needs. "

Sulla base di queste analisi, tendo a vedere il bicchiere mezzo pieno, e preparo la cannuccia.

Saluti,

Fabio


 
gianfranco
gianfranco  Identity Verified
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Tira un venticello di tariffe al ribasso... Aug 8, 2012

Fabio Scaliti wrote:
"The supply of translators is shrinking. Executives at language service providers (LSPs) regularly tell us they cannot find enough qualified language specialists to meet their needs. "


E io ritengo che alle tariffe che tali "executives" offrono, i traduttori tanto agognati non ci campano.

Ma comunque, è anche possibile che a livello globale (considerando tutte le combinazioni e tutte le specializzazioni), ci siano da qualche parte dei problemi di carenza di traduttori, bisognerebbe specificare.
Certo è che in alcuni paesi e lingue esiste un forte eccesso di offerta, solo che la generica frase citata non offre dati dettagliati.

Io so solo che il problema delle tariffe è reale. Tanto per cominciare, Giulia ha detto, testualmente "sento spesso rispondere che le tariffe sono inaccettabili per loro", e se già lei non stava chiedendo la luna ma una tariffa ragionevole, sentire queste risposte da una misura tangibile di cosa sta accadendo.
Io sottoscrivo le sue parole, e siamo probabilmente in centinaia a sentire questo venticello.

Sia ben chiaro, non è una mia impressione o invenzione, eh...


GF


 
Vincenzo Di Maso
Vincenzo Di Maso  Identity Verified
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Riflessioni a riguardo Aug 8, 2012

Mi riallaccio al post di Fabio e a quelli degli altri colleghi, dai quali si possono trarre spunti interessanti.
Giusto vedere il bicchiere mezzo pieno. Vi è anche da constatare che i traduttori con un certo livello di specializzazione scarseggiano sempre. Vi sono maggiori mezzi per acquisire certe conoscenze, ma è pur vero che certe nozioni e certi campi saranno sempre dominati da pochi. Le eccellenze andranno sempre avanti. Come "eccellenze" non mi riferisco esclusivamente a coloro i q
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Mi riallaccio al post di Fabio e a quelli degli altri colleghi, dai quali si possono trarre spunti interessanti.
Giusto vedere il bicchiere mezzo pieno. Vi è anche da constatare che i traduttori con un certo livello di specializzazione scarseggiano sempre. Vi sono maggiori mezzi per acquisire certe conoscenze, ma è pur vero che certe nozioni e certi campi saranno sempre dominati da pochi. Le eccellenze andranno sempre avanti. Come "eccellenze" non mi riferisco esclusivamente a coloro i quali hanno una certa conoscenza dell'argomento, ma soprattutto alle persone che sono pronte ad aggiornarsi, che sanno comunicare, sono intraprendenti, sanno trattare nel migliore dei modi con clienti e colleghi, senza pregiudicare la qualità del servizio.
Dall'altro lato è invece vero -come indicato da Gianfranco - che molte persone entrano nel nostro campo proprio per la scarsa offerta lavorativa in generale. Per i laureati in lingue sono tempi duri. Trovare un lavoro decoroso è impresa titanica. Molti fanno il calcolo: meglio lavorare sfruttatissimi per 8-10 ore al giorno con un misero stipendio di 1000 euro (si intende per qualcuno che lavora in ambito linguistico; stipendio lontano da un livello decoroso di vita) oppure svolgere traduzioni a 0.04 euro a parola? Ragionamento che non condivido, ma purtroppo qua si configura un circolo vizioso: non si riesce a vivere in maniera decorosa non fatturando X euro l'anno (vedi sotto), né tantomeno portando a casa 1000 euro al mese (purtroppo al Sud Italia questa cifra non tutti la guadagnano, ad esempio).
Venendo al fatturato annuale, vi sono troppe variabili per poter indicare una cifra decorosa per riuscire a vivere. Tra i vari Paesi d'Europa (anche all'interno degli stessi) vi sono differenze nel costo della vita non indifferenti. Ad esempio tra Portogallo e Nord Italia la differenza è del doppio (o della metà a seconda dei punti di vista), ma vi sono paesi in cui la vita costa una volta e mezzo rispetto al Nord Italia. Il sistema di tassazione è diverso da Paese a Paese. Ogni persona poi ha una condizione economica familiare diversa. Vi è da dire che spesso, anzi quasi sempre - gioco forza -la presenza di un partner che possa contribuire alle spese (o di un genitore, figlio, zio, cugino, nonno, etc che sostenta) è necessaria. In questo contesto storico oramai sia marito che moglie lavorano.
Da ciò quindi deriva quanto sopra: in questo periodo di crisi, il guadagno per vivere una vita decorosa è difficile da conseguire per un traduttore, ma è impossibile per un laureato medio, almeno nel contesto italiano. Purtroppo è l'amara realtà.
Sulle cifre da voi indicate: molto difficili per i più, ma fattibili per un traduttore affermato e ampiamente superabili per un' "eccellenza". Conosco colleghi che riescono a fatturare il doppio, senza svenarsi.
Venendo al discorso delle ore, il traduttore medio difficilmente ha un orario di ufficio. Molti sono stakanovisti, altri invece sono dei "pazzi completi" (in maniera affettuosa) che lavorano di notte e non di giorno. Potere della flessibilità. Posso decidere di lavorare 20 ore a settimana, così come 70.
Sul futuro della figura del traduttore in generale: come affermato in precedenza, gli iperspecializzati non avranno problemi, mentre il traduttore medio dovrà essere perfetto nell'organizzare il proprio business e nell'aggiornarsi. I requisiti saranno sempre più esigenti e la selezione sarà sempre più marcata. il sapersi organizzare conterà più rispetto a ora.
Su questo sottoscrivo le parole di Riccardo Schiaffino:
"Penso anch'io, intendiamoci, che nella fascia bassa del mercato ci sarà sempre meno spazio per tariffe decenti: si arriverà, in quella fascia, a lavoro di post editing più che di traduzione. Ma penso che in altre fasce di mercato la domanda per traduzioni di qualità continuerà a crescere, e probabilmente ad un ritmo maggiore dell'offerta corrispondente di traduttori che sanno fornire un servizio di qualità in certi settori".
Vi è invece un problema molto più grave per quanto riguarda le lingue "esotiche", ad esempio arabo e russo. Lavorando con l'arabo, ne risento gli effetti negativi. La maggior parte dei clienti si affida a persone di madrelingua araba, residenti in Paesi arabi, che lavorano a 4-5 centesimi a parola, NON essendo madrelingua. Per carità, non me la prendo con i colleghi, ma con i clienti che ci tengono tanto a far sapere che i lavori sono svolti esclusivamente da madrelingua. Poi i furbetti contattano un revisore italiano e il gioco è fatto.
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Yajaira Pirela
Yajaira Pirela  Identity Verified
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Con i piedi per terra e in Europa Aug 9, 2012

Ho letto ogni post ogni risposta e in quasi tutte ho trovato delle verità “vissute” in altre sinceramente no.

Esistono due mondi, quello delle agenzie e quello del cliente privato. Io lavoro per entrambe categorie con maggior contatto con il cliente privato.

Le agenzie propongono delle tariffe basse ma con un alto volume di lavoro e tempi di pagamento lunghissimi, per cui sei costretto a lavorare per molte agenzie. Agenzie non europee propongono tariffe da fame in
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Ho letto ogni post ogni risposta e in quasi tutte ho trovato delle verità “vissute” in altre sinceramente no.

Esistono due mondi, quello delle agenzie e quello del cliente privato. Io lavoro per entrambe categorie con maggior contatto con il cliente privato.

Le agenzie propongono delle tariffe basse ma con un alto volume di lavoro e tempi di pagamento lunghissimi, per cui sei costretto a lavorare per molte agenzie. Agenzie non europee propongono tariffe da fame in $ sinceramente io pago tutto in euro, e dopo aver fatto calcoli su calcoli mi ritrovavo a lavorare per niente, a meno che non abbia molte commesse da quella agenzia. Conclusione agenzie extraeuropee eliminate, per svolgere il loro lavoro mal pagato dovrei rifiutare quello più proficuo.

Agenzie europee e nello specifico italiane con cui collaboro da anni, si trovano attualmente in difficoltà, agenzie con contratti con enti governativi , con gare vinte per congressi e organizzazione eventi non si vedono pagare il lavoro svolto e che di conseguenza allungano i tempi di pagamento agli interpreti e traduttori. Parlo di agenzie affermate che lavorano, non solo su Roma, ma su tutto il territorio nazionale e soprattutto con traduttori qualificati che non cedono a dare lavori a traduttore mediocri, perche esistono anche quelli. Per queste agenzie, continuo a lavorare comprendo il momento che è di tutti, e accetto anche pagamenti lunghi ma comunque il lavoro è calato.

I privati sono un mondo a parte. Tutto è una ruota la crisi colpisce tutti indistintamente, e le tariffe si sono dimezzate, chiedere un compenso a tariffa piena è utopico, perdi il cliente che forse, anzi andrà sicuramente da un traduttore mediocre o forse da uno che dice di sapere la lingua che poi non sa. Ma lui avrà pagato poco, ed è quello che voleva, pagare di meno.
Nel mio campo specifico, il giuridico, e con la mia combinazione di lingue, Sp, It, Fr, addirittura regna il caos. Tutti capiscono e sanno tradurre. Molte agenzie affermate, e l’ho visto e hanno confermato, mantengono documenti sul PC per poi con pochi cambiamenti riciclare il documento, nel giuridico può essere molto pericoloso, ma in tutti i campi e pericoloso, e lo fanno.

Ora dire di raggiungere determinati introiti solo perche, si è bravi, ci si dedica al lavoro e si hanno sistemi operativi all’avanguardia mi sembra finto perche non sincero e onesto. Se si raggiungono introiti elevati non é dovuto soltanto e dico “soltanto” perche si è bravi, giacche di bravi ce ne sono a iosa, e molti non raggiungono il fatturato ma, perche si ha una agenzia di traduzioni/interpretazione e organizzazione eventi (il parco si è allargato) e non si è il Traduttore Libero professionista come si vuole far credere, e anche con quella si è in difficoltà, almeno in Europa dove la crisi non perdona, i super specializzati (io lo sono) liberi professionisti hanno difficoltà comunque, per il semplice fatto di non essere l’unica, se io non posso ci sarà un altro pronto a farlo, è cosi!

Comunque questa è la mia umile opinione, basata su quello che vedo e vivo, sulla testimonianza di molte agenzie (con sedi in varie città d’Italia) con cui collaboro da 23 anni, sulla testimonianza di molti colleghi amici laureati super specializzati che si dedicano al lavoro 10 ore al giorno 7 giorni su 7 per 12 mesi l’anno che hanno buone tariffe che pagano le tasse ma che aimè vivono anche fuori dal PC, ma ops! non raggiungono il reddito di 30 mila.

Buone vacanze a tutti
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Silvia D'Amico
Silvia D'Amico  Identity Verified
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Sono d'accordo con Riccardo Aug 9, 2012

Riccardo Schiaffino wrote:

A Trieste ci avevano preparato bene, dal punto di vista della traduzione e linguistico. Dal punto di vista commerciale niente. Ma quelli di noi che hanno voluto hanno imparato a gestirsi come attività, lo hanno fatto.

Intendiamoci, anche qui conosco molti traduttori che non sanno gestirsi, ma ne conosco anche di quelli che non solo sanno (o hanno imparato) a gestirsi come attività commerciale, ma che lo stanno insegnando ad altri (due esempi: Corinne McKay e le gemelle Jenner).



Anche io, nel mio piccolo, posso confermare che in Italia si rivolge pochissima attenzione all'aspetto commerciale del lavoro autonomo. Tutto quello che ho imparato è stato tramite il libro, il blog e i corsi online di Corinne McKay, i blog di Riccardo Schiaffino e delle gemelle Jenner e poche altre risorse.

Con determinazione e impegno sto notando che il principio della semina è vero anche nel nostro settore: se semini abbondantemente e in un terreno fertile, il frutto prima o poi cresce. Conoscere il mercato e dedicarsi al marketing sono aspetti fondamentali dell'attività del traduttore. E se io che ho cominciato a dedicarmi alla traduzione a tempo pieno soltanto 2 anni fa posso raggiungere 4000 dollari al mese, allora lo possono fare anche altri.. se lo vogliono! Alla fine, a parità di qualifiche e capacità linguistiche è tutta una questione di impegno e volontà.


 
Angie I
Angie I
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finalmente! Aug 24, 2012

Yaji wrote:

Ho letto ogni post ogni risposta e in quasi tutte ho trovato delle verità “vissute” in altre sinceramente no.

Esistono due mondi, quello delle agenzie e quello del cliente privato. Io lavoro per entrambe categorie con maggior contatto con il cliente privato.

Le agenzie propongono delle tariffe basse ma con un alto volume di lavoro e tempi di pagamento lunghissimi, per cui sei costretto a lavorare per molte agenzie. Agenzie non europee propongono tariffe da fame in $ sinceramente io pago tutto in euro, e dopo aver fatto calcoli su calcoli mi ritrovavo a lavorare per niente, a meno che non abbia molte commesse da quella agenzia. Conclusione agenzie extraeuropee eliminate, per svolgere il loro lavoro mal pagato dovrei rifiutare quello più proficuo.

Agenzie europee e nello specifico italiane con cui collaboro da anni, si trovano attualmente in difficoltà, agenzie con contratti con enti governativi , con gare vinte per congressi e organizzazione eventi non si vedono pagare il lavoro svolto e che di conseguenza allungano i tempi di pagamento agli interpreti e traduttori. Parlo di agenzie affermate che lavorano, non solo su Roma, ma su tutto il territorio nazionale e soprattutto con traduttori qualificati che non cedono a dare lavori a traduttore mediocri, perche esistono anche quelli. Per queste agenzie, continuo a lavorare comprendo il momento che è di tutti, e accetto anche pagamenti lunghi ma comunque il lavoro è calato.

I privati sono un mondo a parte. Tutto è una ruota la crisi colpisce tutti indistintamente, e le tariffe si sono dimezzate, chiedere un compenso a tariffa piena è utopico, perdi il cliente che forse, anzi andrà sicuramente da un traduttore mediocre o forse da uno che dice di sapere la lingua che poi non sa. Ma lui avrà pagato poco, ed è quello che voleva, pagare di meno.
Nel mio campo specifico, il giuridico, e con la mia combinazione di lingue, Sp, It, Fr, addirittura regna il caos. Tutti capiscono e sanno tradurre. Molte agenzie affermate, e l’ho visto e hanno confermato, mantengono documenti sul PC per poi con pochi cambiamenti riciclare il documento, nel giuridico può essere molto pericoloso, ma in tutti i campi e pericoloso, e lo fanno.

Ora dire di raggiungere determinati introiti solo perche, si è bravi, ci si dedica al lavoro e si hanno sistemi operativi all’avanguardia mi sembra finto perche non sincero e onesto. Se si raggiungono introiti elevati non é dovuto soltanto e dico “soltanto” perche si è bravi, giacche di bravi ce ne sono a iosa, e molti non raggiungono il fatturato ma, perche si ha una agenzia di traduzioni/interpretazione e organizzazione eventi (il parco si è allargato) e non si è il Traduttore Libero professionista come si vuole far credere, e anche con quella si è in difficoltà, almeno in Europa dove la crisi non perdona, i super specializzati (io lo sono) liberi professionisti hanno difficoltà comunque, per il semplice fatto di non essere l’unica, se io non posso ci sarà un altro pronto a farlo, è cosi!

Comunque questa è la mia umile opinione, basata su quello che vedo e vivo, sulla testimonianza di molte agenzie (con sedi in varie città d’Italia) con cui collaboro da 23 anni, sulla testimonianza di molti colleghi amici laureati super specializzati che si dedicano al lavoro 10 ore al giorno 7 giorni su 7 per 12 mesi l’anno che hanno buone tariffe che pagano le tasse ma che aimè vivono anche fuori dal PC, ma ops! non raggiungono il reddito di 30 mila.

Buone vacanze a tutti




Finalmente!...qualcuno che dice le cose come stanno! Parole santissime!


 
Christel Zipfel
Christel Zipfel  Identity Verified
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Per me rimane comunque un problema di tariffe applicate Aug 24, 2012

Yaji wrote:


Comunque questa è la mia umile opinione, basata su quello che vedo e vivo, sulla testimonianza di molte agenzie (con sedi in varie città d’Italia) con cui collaboro da 23 anni, sulla testimonianza di molti colleghi amici laureati super specializzati che si dedicano al lavoro 10 ore al giorno 7 giorni su 7 per 12 mesi l’anno che hanno buone tariffe che pagano le tasse ma che aimè vivono anche fuori dal PC, ma ops! non raggiungono il reddito di 30 mila.

Buone vacanze a tutti



Infatti non è possibile non arrivare a un reddito sufficiente (e sicuramente oltre 30.000 lordi) lavorando "10 ore al giorno 7 giorni su 7 per 12 mesi all'anno" e avendo "buone tariffe".

C'è chiaramente qualcosa che non va. A parte la vita grama che tocca fare a questi disgraziati:-)

I casi sono due: o le tariffe non sono poi tanto "buone" (può essere considerata "buona" una tariffa che ti costringe a lavorare a ritmi forsennati?) oppure il traduttore in questione non riesce a raggiungere un volume soddisfacente, traducendo - metto una cifra a caso - nelle sue 10 ore giornaliere solo l'equivalente di 1000 parole.

Quando sento cose del genere mi suona un campanello d'allarme. Costoro secondo la mia umile opinione devono seriamente chiedersi dove sbagliano (perché sbagliano di sicuro!) e correre ai ripari.

Se fosse così per tutti, da tempo non ci sarebbero più traduttori salvo pochissimi masochisti o idealisti o come si vogliano chiamare... Chi mai vorrebbe fare questa vita?

[Bearbeitet am 2012-08-25 09:54 GMT]


 
Eric Dos Santos
Eric Dos Santos
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d'accordo con la collega Christel... Aug 24, 2012

Infatti anche a me sembra paradossale affermare che uno "lavori 10 ore al giorno 7 giorni su 7, 12 mesi all'anno a una buona tariffa" e non riuscire a raggiungere nemmeno i 30 mila euro all'anno!
Per carità, non che non si ci sia la crisi o problemi di varia sorta, come magari per quelli che traducono in combinazioni un po' "comuni" o altro, ma sicuramente c'è una componente di responsabilità del traduttore che si ostina a lamentarsi, ma non cerca di migliorare in aspetti fondamentali,
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Infatti anche a me sembra paradossale affermare che uno "lavori 10 ore al giorno 7 giorni su 7, 12 mesi all'anno a una buona tariffa" e non riuscire a raggiungere nemmeno i 30 mila euro all'anno!
Per carità, non che non si ci sia la crisi o problemi di varia sorta, come magari per quelli che traducono in combinazioni un po' "comuni" o altro, ma sicuramente c'è una componente di responsabilità del traduttore che si ostina a lamentarsi, ma non cerca di migliorare in aspetti fondamentali, quali, marketing, specializzazione, atteggiamento professionale, reperibilità ecc. Per di più, quando colleghi più esperti danno consigli diretti, piuttosto che accettarli e farne tesoro, se la prendono, e continuano (ovviamente) a raccogliere quello che seminano. Un ciclo vizioso.
Quoto pienamente il dubbio "esistenziale" della collega che ha proposto questa discussione e gli interventi di molti dei colleghi che hanno individuato diverse "lacune" in moltissimi traduttori; a questo punto credo che chi ha seri problemi a raggiungere i propri obbiettivi come traduttore dovrebbe farsi un esame onesto e come diceva la collega "correre ai ripari".
Saluti

Eric

[Modificato alle 2012-08-25 09:41 GMT]
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gianfranco
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I conti proprio non tornano e ci sono varie contraddizioni Aug 25, 2012

Yaji wrote:
Comunque questa è la mia umile opinione, basata su quello che vedo e vivo, sulla testimonianza di molte agenzie (con sedi in varie città d’Italia) con cui collaboro da 23 anni, sulla testimonianza di molti colleghi amici laureati super specializzati che si dedicano al lavoro 10 ore al giorno 7 giorni su 7 per 12 mesi l’anno che hanno buone tariffe che pagano le tasse ma che aimè vivono anche fuori dal PC, ma ops! non raggiungono il reddito di 30 mila.


Scusa Yaji,
ma in questa tua frase, c'è più di una contraddizione.

Nessuno può lavorare dedicandosi, secondo le tue parole, per 10 ore al giorno, 7 giorni alla settimana, e per 12 mesi all'anno (quindi in pratica 10 ore per 365 giorni), e non raggiungere i 30mila euro, sia pure con buone tariffe, perché "vive anche fuori dal PC".

C'è una contraddizione relativa alla presunta vita personale, quello che resta dopo che si lavora per 3650 ore!!! (da notare che un normale lavoratore dipendente, o autonomo con orari normali, più o meno lavora 40 ore alla settimana e ha almeno 4 settimane di ferie, quindi 40x48=1920 ore!).
Lavorare per 3650 non lascia veramente tanto tempo libero, la vita privata certamente ne soffre, ma soprattutto, il fatto di avere una vita "fuori dal PC", con quegli orari?!? non è certo il motivo per cui non si guadagna abbastanza. Insomma, il ragionamento mi pare abbastanza confuso.
O si lavora molto meno di 1800-2000 ore, per scelta personale, e si guadagna poco, oppure si lavora quasi il doppio del normale, e si guadagna in proporzione ai sacrifici fatti. O l'uno o l'altro!


Altro dettaglio. Analizzando ancora i tuoi numeri, un reddito lordo di 30mila euro, che abbiamo visto essere bassino e insufficiente ad essere veramente indipendenti e con un margine qualunque di sicurezza, in 3650 ore, significa poi poco più di 8 euro per "ora dedicata".

Se vogliamo essere più realisti e dare a questi poveretti 1 giorno libero alla settimana, e 1 mese di ferie all'anno, mantenendo pero' le famose 10 ore al giorno (senno' cambiamo un po' troppo i tuoi termini), si ottiene che lavorano ancora tantissimo, ovvero 60 ore x 48 settimane = 2880 ore all'anno (invece dello standard 1920).
Se fatturano meno di 30mila euro, diciamo che arrivano a 28.800 euro, che sono infatti sotto, ma molto vicine ai 30.000, siamo esattamente a 10 euro lordi all'ora.

I conti non tornano, perché 10 euro all'ora non sono neppure lontanamente una buona tariffa, che invece asserisci venga ottenuta da tali persone super-dedicate e super-specializzate.

Non sembra che ci siano varie cose da rivedere, in un senso o nell'altro, in questi cifre e dichiarazioni?

ciao
GF


[Edited at 2012-08-25 08:59 GMT]


 
Sergio Paris
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Il mio contributo...se può servire! Aug 29, 2012

Carissima María José,

finalmente riesco a trovare un po’ di tempo per lasciarti un mio contributo al tuo interessantissimo filone di discussione. In generale ho trovato soltanto l’analisi di Gianfranco e di pochi altri colleghi calzante. Se devo essere sincero, vuoi per mancanza di tempo o di stimoli, esito sempre un po' prima di rispondere e soprattutto cerco di apportare contributi che possano dare una risposta alla questione sollevata senza assumere quel tono polemico più
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Carissima María José,

finalmente riesco a trovare un po’ di tempo per lasciarti un mio contributo al tuo interessantissimo filone di discussione. In generale ho trovato soltanto l’analisi di Gianfranco e di pochi altri colleghi calzante. Se devo essere sincero, vuoi per mancanza di tempo o di stimoli, esito sempre un po' prima di rispondere e soprattutto cerco di apportare contributi che possano dare una risposta alla questione sollevata senza assumere quel tono polemico più o meno marcato che alcuni di noi, non tutti, esprimono nei loro contributi quando criticano sempre e comunque quello che fanno gli altri colleghi senza mai rivelare quello che fanno loro stessi in prima persona. D’altronde è propria questa la nota dolente della nostra categoria professionale, in generale un po' di tutte, ma nella nostra è più evidente. Se non c’è un minimo di “collegialità” tra di noi, mi si passi il termine seppur fuori contesto, rischiamo di far affondare sempre più la nostra già bistrattata figura professionale; ma questa è un’altra storia ed elude dall’argomento iniziale da te proposto. Ci tenevo a dirlo, chiedo venia!

Arrivo al punto, senza dilungarmi troppo (spero) e cerco di risponderti descrivendoti la mia situazione. Svolgo con grande passione questo lavoro da dieci anni, pochissimi se considero quanto ancora devo imparare e tantissimi se considero quanto sono riuscito a costruirmi con le mie mani. In passato i miei fatturati annui erano superiori alla soglia da te indicata. Negli ultimi due, tre anni sono leggermente al di sotto. Non me la prendo assolutamente con la crisi. Com'è già stato detto, di lavoro ce n'è eccome e non mi vergogno ad ammettere che mi capita di rifiutare lavori anche di grande entità, per mancanza di tempo e per le tariffe vergognose che mi vengono proposte. Eppure quei clienti sono sempre o quasi tornati da me e non sto lì a crucciarmi e rovinarmi i fine settimana e le notti [al momento me le impegna il mio figlioletto di appena 20 giorni!] per tariffe che non valgono la pena essere menzionate. Ci tengo anche a sottolineare che anche dall’estero arrivano offerte penose, anche se in rapporto al nostro mercato nazionale in misura minore. Tuttavia, così dicendo, non voglio far credere che riesco sempre a spuntare la mia tariffa, diciamo che riesco a trattare bene con qualunque cliente, ripeto, sempre nei limiti della mia dignità professionale. Non mi piace piegarmi a determinate condizioni pur di lavorare. L'ho fatto all'inizio, perchè dovevo farmi le ossa, ora non ne ho più voglia.

Concordo in toto con questo passaggio della lucida e obiettiva analisi di Gianfranco:

SVILUPPANDO UN PO' DI CONTI "ELEMENTARI"

* 55mila euro lordi sono pari a 5000 euro al mese, da produrre in 20 gg lavorativi al mese, sono 250 euro di fatturato medio giornaliero, con giorni più alti per compensare eventuali i giorni più bassi. Mica facile!

* questi 250 euro di produzione media giornaliera, in 8 ore (senza ammazzarsi lavorando 10-11-12 ore, che non sono sostenibili a lungo), in termini di tariffa oraria, equivalgono a circa 40 euro all'ora.

* In termini di tariffa a parola, per 400 parole effettive finite effettive all'ora (circa 3000 al giorno, che è un volume abbastanza alto!!), si tratterebbe di lavorare a 0.09-0.10 euro a parola.
Ora, io non ricordo l'ultima volta che ho visto questa tariffa, in lavori di qualche dimensione... Ottenere questa tariffa media per 8 ore al giorno, tutti i giorni, comincia ad essere una cosa che sfiora l'impossibile, ma proseguiamo...

* In termini di tariffa a cartella, assumendo una produttività rispettabile di ben 12 cartelle al giorno (sempre intorno a 2800 parole effettive al giorno!!), si dovrebbero fatturare circa 20 euro a cartella, ma poi bisogna anche averle queste 12 cartelle al giorno x 20 giorni al mese x per 11 mesi all'anno, per raggiungere il suddetto fatturato annuo totale!!!

Insomma, sono numeri che non molti raggiungono, sia come tariffa sia come volume continuativo, e il mercato medio, esclusi alcuni lavori straordinariamente complessi (e lenti da completare), non paga queste tariffe.

Aggiungo, come già detto altrove, che ultimamente considero sempre le ore trascorse al PC in base alla resa effettiva. Non ha senso lavorare 10/12 ore al giorno e fatturare più di € 50.000,00 con un'imposizione fiscale del nostro livello e non avere più una vita sociale e cosa ancor peggiore trascurare gli affetti. Essere professionisti non vuol dire assolutamente vivere solo ed esclusivamente di lavoro. Non per fare il solito esterofilo, ma l'idea del professionista all'estero è molto meno rigida e austera rispetto alla nostra, chiaro con ben altri sistemi sociali e soprattutto un sistema fiscale molto più agevole rispetto al nostro. Fatto sta che anche quando non ho raggiunto altissimi livelli di fatturato, sono sempre riuscito a fare tutto senza troppe rinunce. Certo, molto dipende da quello che si pretende dalle proprie finanze. Molti miei amici avvocati, ingegneri, medici non se la passano poi tanto meglio rispetto alla nostra categoria. Non solo il nostro mondo sta cambiando ma un po’ tutte le figure professionali. Chiedo scusa se anch'io sono andato immancabilmente off-topic e spero di averti fornito una mia risposta tra le righe! Non ricordo chi l'ha detto, ma anch'io vedo il bicchiere mezzo pieno, soprattutto adesso [chissà perchè?].

Buon lavoro a tutti!

Sergio


[Edited at 2012-08-29 10:38 GMT]
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Dubbio "esistenziale": traduttori affermati che non riescono a fatturare per vivere degnamente?






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